L’ importanza delle vitamine nella dieta di cani e gatti.

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TUTTI GLI ANIMALI

Oramai, sempre più studi affermano l’ importanza di una giusta alimentazione  per una migliore salute di cani e gatti.

Un adeguato regime dietetico comprende un perfetto equilibrio tra i diversi elementi nutrienti (proteine, carboidrati, grassi, minerali).

Assieme ad essi, le vitamine ricoprono un ruolo fondamentale, anche se spesso questo particolare viene trascurato.

Le vitamine appartengono ad un gruppo di composti organici, diversi dagli amminoacidi essenziali e dagli acidi grassi essenziali, di cui l’ organismo necessita, seppur in minime quantità, per una normale crescita, riproduzione e mantenimento.

Quando un animale non riesce a sintetizzare del tutto una particolare vitamina o riesce a farlo in quantità insufficienti rispetto alle sue necessità, questa vitamina deve essere fornita aggiungendola nella sua dieta.

Sono riconosciute generalmente 14 vitamine:

  • le vitamine liposolubiliA (retinolo), D (calciferoli), E (tocoferoli) K (chinoni, menaftoni);
  • le vitamine idrosolubiliC (acido ascorbico);
  • le vitamine del gruppo BB1 (aneurina, tiamina), B2 (riboflavina), B6 (piridossina), B12 (cianocobalamina), biotina, colina, acido folico (folacina), acido nicotinico (nicotinamide, niacina) e acido pantotenico.

Gli alimenti possono servire come fonte della vitamina stessa o dei suoi precursori (provitamine), i quali vengono poi trasformati chimicamente nel corpo nella forma attiva della vitamina.

Molte vitamine vengono però distrutte tramite ossidazione, un processo che viene accelerato dalla luce e dal calore, quindi i cibi che subiscono una cottura o che sono esposti molto alla luce possono contenere una quantità di vitamina inferiore rispetto all’ alimento originario.

Il fabbisogno dietetico di una vitamina è influenzato dalla natura del regime alimentare, dalla salute dell’ animale e dagli stati metabolici.

La carenza di una vitamina può causare una malattia, i cui segni clinici dipendono parzialmente dal ruolo metabolico della vitamina stessa.

L’ avitaminosi, cioè l’ assenza totale di una determinata vitamina, è solitamente causata da un regime alimentare squilibrato ed è molto rara.

Più comune risulta essere invece l’ ipovitaminosi, ossia l’assenza parziale di una particolare vitamina, che causa spesso solo sintomi non specifici di carenza, come ad esempio scarso appetito, crescita lenta e maggior sensibilità alle infezioni.

Le diagnosi di avitaminosi e ipovitaminosi possono essere effettuate tramite esami di laboratorio molto semplici.

Il trattamento consiste nella somministrazione della vitamina carente per via parenterale, nei casi più gravi, o per via orale aggiungendo alla dieta degli integratori vitaminici.

Occorre però ricordare che anche le eccessive assunzioni di una vitamina possono causare malattie (ipervitaminosi), quindi è sempre indispensabile rivolgersi al proprio veterinario di fiducia ed evitare il classico FAI DA TE.

La nuova casa del vostro cucciolo

il cucciolo in casa

Molte persone hanno deciso di iniziare il nuovo anno allargando il nucleo familiare con un piccolo membro tutto peloso, se siete tra queste sarebbe il caso di accogliere al meglio il nuovo arrivato.

L’ età migliore per portare un cucciolo a conoscere la sua nuova famiglia è tra la sesta e la settima settimana.

Infatti, a partire da questa età, quanto più un cane fa esperienza di contatto umano, tanto migliore sarà il suo temperamento.

Tra le otto e le nove settimane è, al contrario, considerato l’ equivalente del “periodo di paura” che si osserva nei bambini di otto mesi e, generalmente, è preferibile evitare cambiamenti di casa in questa fase.

Una volta stabilita la data del trasferimento del vostro nuovo amico sarà bene fargli trovare la casa pronta e sicura per accoglierlo, vediamo allora quali sono i passi da compiere.

Innanzitutto il cucciolo dovrà avere un letto tutto suo che contribuisca a dargli un senso di sicurezza nel suo nuovo ambiente.

Di sicuro sentirà la mancanza della madre, dei fratellini e della casa precedente, per cui gli gioverà avere un suo “territorio“.

Il consiglio è quello di non prendere una prima cuccia elaborata; molto comode, a tale scopo, sono le conche di resina che si trovano facilmente nei negozi di articoli per animali: sono isolanti, accoglienti e lavabili ed è sufficiente mettere sul fondo uno strato di cartone e delle copertine calde.

Il vostro cucciolo avrà ovviamente bisogno di ciotole separate per il cibo e per l’ acqua. Per decidere dove metterle ricordate che l’ acqua deve essere sempre disponibile, per cui scegliete un posto appartato e con una superficie impermeabile per facilitarne la pulizia.

Mettete dei giornali sotto le ciotole del cibo per tener pulito da ogni residuo del pasto, quando il cucciolo avrà terminato il periodo della dentizione potrete metterle su una stuoia di plastica lavabile.

Le nostre case sono studiate per le persone e possono contenere pericoli nascosti per i cani, soprattutto se cuccioli.

Fate attenzione ai fili elettrici nei posti in cui potrebbero essere masticati, specialmente negli angoli non in vista.

Assicuratevi che il cucciolo non possa cadere dalle scale o nella tromba delle scale mettendo delle adeguate protezioni.

Per quanto possa sembrarvi un pò sciocco, sarebbe il caso di controllare lungo le quattro pareti di ogni stanza della casa per vedere esattamente cosa può essere alla portata di un cucciolo curioso e giocherellone.

Esaminate il giardino per assicurarvi che il cucciolo non possa uscirne. Il cancello è spesso un punto debole, copritelo con una rete metallica per renderlo più sicuro. Controllate che nel vostro giardino non siano presenti piante potenzialmente tossiche o velenose.

Se possibile, sarebbe preferibile recintare provvisoriamente un pezzo del giardino dove poter lasciare il cucciolo al sicuro per brevi periodi; potrà anche usare questo spazio per fare i suoi bisogni.

Controllate il vostro garage e i ripostigli del giardino per la presenza di cose che potrebbero cadere sul cucciolo, e assicuratevi che non vi siano in giro pericolosi veleni come diserbanti o esche per ratti e lumache.

Infine predisponete dei ripari per proteggere il cucciolo da ogni altro pericolo del giardino come piscine, stagni, scalini ripidi ai margini di un patio o di un tappeto erboso.

Usate questa lista per assicurarvi di essere perfettamente pronti all’ arrivo del vostro cucciolo:

  • cuccia e materiale per la cuccia
  • ciotole per il cibo e l’ acqua
  • dieta appropriata
  • collare, guinzaglio e targhetta di identificazione
  • attrezzi per la toelettatura
  • giocattoli
  • recinto o box per il gioco
  • trasportino
  • cassetta di pronto soccorso

Bene! Ora siete pronti per il vostro nuovo amico a quattro zampe.



CANI

L’ importanza dell’ acqua per la salute del gatto domestico.

gatto che beve fontanella

Il gatto è un felino, un animale che nella sua storia evolutiva remota si è adattato agli ambienti desertici nei quali viveva e proliferava con successo, ben prima che si instaurasse il suo rapporto con l’ uomo e il conseguente processo di domesticazione.

Ovviamente questo ha fatto sì che il gatto si sia adattato nel corso del tempo a bere poco, per superare le avversità ambientali.

La concentrazione di urea nelle urine del gatto è 3 volte superiore a quella umana ed i felini hanno, in genere, una sudorazione estremamente ridotta ed una evaporazione a livello polmonare quasi assente.

Grazie a questi meccanismi un leone è in grado di vivere senza acqua anche per 10 giorni.

Ma la vita di un gatto domestico e molto più lunga di quella del leone.

Quindi se vogliamo che il nostro micio abbia una vita lunga e sana dobbiamo aiutarlo a non incorrere nei problemi urinari e renali che spesso si sviluppano negli anni a causa di questa loro caratteristica genetica.

Per fare ciò occorre innanzitutto ricordare che l’ acqua non viene introdotta esclusivamente in modo diretto nell’ organismo, bensì anche indirettamente attraverso i cibi stessi.

Sia la pratica dieta a base di cibi umidi in scatola, che la dieta casalinga a base di pesce, trippe e carni cotte forniscono già la gran parte dell’ acqua di cui il gatto necessita.

Per questo motivo generalmente non è necessario preoccuparsi eccessivamente se il gatto beve  poco, eccezione fatta per i repentini cambi di abitudini che potrebbero essere sintomatici di una qualche patologia.

E’ però sempre importante lasciare a disposizione del nostro micio una bella ciotola di acqua fresca.

Particolare attenzione va posta nelle alimentazioni basate su cibi secchi, i cosiddetti croccantini, perché sono, come la parola stessa suggerisce, privati della loro componente acquea e quindi non forniscono alcun apporto in tal senso.

Per stimolare il proprio gatto a bere un po’ di più è possibile seguire alcuni semplici e pratici consigli:

  • Aumentare il numero di ciotole di acqua, utilizzando forme e dimensioni diverse: posizionatele in giro per la casa in posti inusuali e la curiosità insita del gatto lo spingerà a bere da fonti diverse dalla solita ciotola.
  • Molti gatti preferiscono l’ acqua corrente, quindi provate ad aprire un rubinetto per vedere se è il suo caso, ed eventualmente comperate in un negozio per animali delle fontanelle che ricircolano l’ acqua costantemente.
  • Provate con tipi di acqua diversa (anche minerale) o aggiungete nella ciotola un poco di liquido delle scatolette di tonno al naturale.
  • Alcuni gatti non tollerano il gusto del cloro, quindi fate decantare per 24 ore l’ acqua per permetterne l’ evaporazione.
  • Ricordate sempre che l’ acqua fresca è più gradita ai gatti, quindi cercate di cambiarla il più spesso possibile.

Anche i gatti sani o con lievi alterazioni al sistema urinario trarranno beneficio dal bere un quantitativo di acqua maggiore.


GATTI

Il rifiuto del cibo e l’ anoressia nel cane.

cane rifiuta cibo

Per definizione l’ anoressia è una patologia caratterizzata dalla perdita dell’ appetito.

Le cause dell’ anoressia nel cane possono essere numerose e varie, ed agiscono sia inibendo l’ attività del centro della fame che stimolando quella del centro della sazietà.

In base alla sua origine l’ anoressia si può distinguere in primaria e secondaria.

La prima è in rapporto diretto con turbe di origine neurologica e può, quindi, essere associata a lesioni del sistema nervoso centrale (tumori, idrocefalia, traumi, edema cerebrale, infezioni), oppure far parte di una sindrome psichica dovuta ad ansietà, stress, turbe del comportamento alimentare.

Un’ ulteriore causa di anoressia primaria può essere ricondotta all’ effetto di una perdita dell’ odorato.

L’ anoressia secondaria si distingue dalla primaria perché non ha alcuna relazione con il sistema nervoso centrale, bensì può essere legata ad un dolore di natura addominale, toracica, muscolare, articolare, ossea, o, ancora, ad una lesione dell’ addome riconducibile ad un’ infezione in atto, alla presenza di un tumore, o ad una distensione addominale.

Altre cause che portano i cani al rifiuto del cibo sono da ricercare nell’ azione di prodotti tossici, nella presenza di cataboliti endogeni nel sangue, che inibiscono l’ appetito, oppure nell’ evoluzione di malattie croniche endocrine e non (diabete mellito scompensato, insufficienze renali o cardiache).

Anche la persistenza di febbre nel cane può portare ad anoressia secondaria.

E’ molto importante non confondere l’ anoressia con la pseudoanoressia, caratterizzata dall’ impossibilità per l’ animale di nutrirsi pur avendo fame.

Questo è il caso di cani che presentano infezioni delle prime vie digestive, come quelle della bocca (stomatite, gengivite, ascessi, tonsillite, infezioni dentarie, carie), le lesioni neurologiche dei nervi principali della deglutizione, le lesioni muscolari (miositi), le fratture e le lussazioni temporo-mandibolaari.

Se la diagnosi della anoressia è molto facile, l’ individuazione delle cause è assai complessa e richiede indagini spesso lunghe. A semplificare un pò la situazione è il fatto che difficilmente essa si presenta isolata, ma, il più delle volte, è associata ad altri sintomi abbastanza evidenti.

La terapia dipende fortemente dalla causa che provoca la malattia, curando la quale di solito il cane inzia progressivamente ad assumere il cibo.

In ogni caso è possibile stimolare l’ appetito per mezzo di diete più ricche e più saporite, aumentando l’ apporto di proteine e lipidi, ed aggiungendo ad essa vitamine ed oligominerali.

A volte il Veterinario provvede alla somministrazione di anabolizzanti come sostegno alla terapia causale.

In presenza di fratture della mascella, fessure palatine, o lesioni estese della cavità orale, può rendersi necessario installare una sonda esofagea praticando una faringostomia, finalizzata ad alimentare artificialmente il cane.



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