Il Virus Ebola colpisce anche i cani?

virus ebola zoonosi



TUTTI GLI ANIMALI

Il Virus Ebola, che sembra si stia diffondendo ormai anche nei Paesi Occidentali, colpisce anche i nostri cani?

Sembrerebbe proprio di sì, almeno così afferma uno studio internazionale, che ritiene che i cani possano contrarre il Virus e non mostrarne alcun sintomo.

Non vi sono, però, al momento. indicazioni sulla possibilità o meno che l’ animale agisca da vettore della malattia nei confronti dell’ uomo, contagiando quest’ ultimo.

Nonostante ciò un tribunale della Capitale spagnola, Madrid, ha condannato alla soppressione Excalibur, il cagnolino della infermiera spagnola colpita dal virus Ebola dopo essersi presa cura di un missionario malato, deceduto lo scorso 25 Settembre.

Il medico veterinario Peter Cowen della North Carolina State University, è stato scelto come consigliere, per gli esperti medici, circa i rischi di infezione tramite gli animali e risulta essere di parere assolutamente contrario rispetto ai giudici di Madrid.

Egli afferma che sopprimere il povero cagnolino sarebbe una reazione decisamente eccessiva; sarebbe, invece, a parer suo, più utile studiarlo, magari isolandolo come è stato fatto per i suoi proprietari fin dal primo giorno in cui la donna spagnola è risultata positiva a Ebola.

In effetti, afferma sempre Peter Cowen, non vi è alcuna letteratura che menzioni casi di Virus Ebola diffuso tramite animali, e la stessa epidemia scoppiata di recente in Africa Occidentale non è certamente stata diffusa da qualche animale infetto.

Il tribunale spagnolo, per contro, ha fondato la sentenza sulla base del fatto che non sussistono dimostrazioni scientifiche che il virus non possa essere diffuso tra cane e uomo.

I proprietari di Excalibur dalla loro camera di isolamento si sono attivati tramite l’ applicazione WhatsApp per opporsi a questa tragica eventualità: per loro, infatti, non si tratta “solo” di un cane, ma di un membro della famiglia a tutti gli effetti.

Il gruppo per i diritti degli animali “Animal Equality” ha accusato le autorità spagnole sostenendo che vogliono “sacrificare il cane senza nemmeno provare a fare una diagnosi né valutare la possibilità di metterlo in quarantena“.

Le Organizzazioni animaliste si sono mobilitate in massa per evitare che il cagnolino venga soppresso e hanno lanciato l’hastag #SalvamosaExcalibur, mentre l’ associazione Change.org ha avviato una petizione che ha già superato le 300.000 firme.

Potete dare il vostro contributo sottoscrivendo la petizione sul sito ufficiale della Organizzazione.

Le principali Zoonosi gatto-uomo: una convivenza a basso rischio!

malattie zoonosi gattoTutti sanno che la convivenza con un animale ci potrebbe esporre a qualche rischio per la salute, che, però, è facilmente minimizzabile adottando le adeguate misure igienico-sanitarie.

Le Zoonosi, ossia quelle malattie trasmissibili dagli animali all’ uomo, sono circa duecento, ma di queste ben poche interessano gli animali da compagnia e ancora meno il gatto.

E’ d’ obbligo, poi, fare un distinguo tra contaminazione e malattia vera e propria: chiunque può, infatti, venire a contatto con determinati germi, ma solo raramente manifesta la malattia.

Tra le malattie batteriche le più importanti sono la Salmonellosi, la Campilobatteriosi e la malattia da “graffio di gatto“; tra quelle virali la rabbia è sicuramente quella più preoccupante e tra quelle parassitarie, vi sono alcuni vermi e alcuni funghi, nonché alcuni protozoi come la Toxoplasmosi.

Discorso a parte merita la Tubercolosi che rappresenta invece una zoonosi inversa, che si trasmette cioè dall’ uomo all’ animale, tanto che il gatto spesso diviene la spia sanitaria della malattia del suo padrone.

La Salmonellosi è una malattia batterica che provoca grave gastroenterite tanto nell’ uomo quanto negli animali, gatti compresi.

L’ infezione avviene tramite ingestione di acqua e alimenti crudi contaminati da feci infette.

I gatti malati, se non opportunemente curati, una volta superata la fase acuta, potrebbero divenire portatori sani e continuare ad emettere feci contaminate.

Allo stesso modo, anche la Campilobatteriosi provoca gastroenterite comune al gatto, al cane e all’ uomo, ma non è ancora accertato il fatto se costituisca o meno una zoonosi.

L’ agente causale della malattia “da graffio” di gatto è ancora poco conosciuto. E’ possibile che siano più agenti e che il gatto sia solo un tramite per la loro inoculazione.

Infatti la trasmissione di questa malattia non è imputabile solamente al gatto, bensì anche a ferite da spine o da piante in genere.

Si manifesta con un aumento di volume dei linfonodi regionali della zona colpita dal graffio, con febbre e, a volte, suppurazione (formazione di pus).

Si tratta, comunque, di una forma benigna che si risolve il più delle volte spontaneamente o con una terapia antibiotica.

La rabbia è una malattia virale che colpisce tutti i mammiferi e può essere trasmessa all’ uomo solo tramite il morso di un animale infetto.

Il rischio reale esiste solamente in quelle zone dove la malattia è presente e dove, del resto, l’ Autorità Sanitaria predispone la vaccinazione obbligatoria per tutti gli animali.

Le micosi cutanee vengono trasmesse soprattutto dai gattini randagi e malnutriti, o dai gatti provenienti da allevamenti o negozi poco controllati.

I più a rischio di contagio sono i bambini, nei quali la malattia si manifesta con una lesione classica circolare o a mezza luna (di diametro 1-2-cm) che apapre molto arrossata ai bordi ed ha la tendenza ad allargarsi rapidamente, se non trattata. Se colpisce il cuoio capelluto provoca la caduta dei capelli nel puto in cui si sviluppa.

Tra le endoparassitosi trasmissibili all’ uomo vi sono la tenia cocumerina, l’ echinococcosi e gli ascaridi.

Nel primo caso si tratta di un parassita trasmesso dalle pulci che infesta il gatto molto spesso, ma che difficilmente infesterà l’ uomo a meno che egli non ingerisca una pulce.

L’ echinococcosi è una parassitosi causata da due tipi di tenia, di cui solo uno interessa i felini (Echinococcus multilocularis).

Come tutte le altre tenie, necessita, per il suo sviluppo completo, di due ospiti: uno definitivo dove si localizza come verme adulto nell’ intestino, e uno intermedio, dove si localizza allo stadio larvale (cisti idatidee) in altre sedi come muscoli o organi interni.

Il gatto, come anche il cane, è l’ ospite definitivo, mentre gli ospiti intermedi sono i roditori, di cui il gatto potrebbe nutrirsi.

Se l’ uomo ingoiasse le uova di questa tenia potrebbe accadere che gli embrioni che esse liberano a livello intestinale migrino fino al fegato (più raramente al polmone e al cervello) dando origine alle cisti idatidee.

Per quanto riguarda gli ascaridi (vermi tondi), presenti soprattutto nei giovani gatti, essi vengono emessi con le feci sotto forma di uova, che con alcune condizioni ambientali e nell’ arco di alcuni giorni, possono sviluppare nel loro interno una larva.

E’ possibile che accada che un bambino a contatto con il terreno infetto si porti le mani sporche alla bocca e ingoi accidentalmente qualche uova, contaminandosi.

Dal momento che l’ uomo non rappresenta l’ ospite definitivo di questo tipo di vermi, la larva non evolverà in parassita adulto, ma migrerà attraverso la mucosa intestinale determinando una reazione infiammatoria in organi come il fegato o il polmone, per poi morire.

Generalmente l’ infestazione non da segni clinici evidenti a meno che non colpisca l’ occhio. In rari casi si possono risontrare sintomi come febbre, tosse, problemi cutanei, e aumento di volume del fegato e della milza.

Come avete potuto leggere, il rischio di contagio da parte di un gatto è strettamente correlato alle norme igienico sanitarie che ognuno di noi mette in atto.

Si tratta di un rischio che comunque è bassissimo a fronte dei molteplici vantaggi che una convivenza con Micio può offrire.

Le endoparassitosi del gatto: vermi e protozoi.

endoparassiti gatto

I parassiti interni del gatto si distinguono in Protozoi e Vermi.

Nel gatto le parassitosi gastroenteriche sono molto comuni e i segni clinici dell’ infestazione variano a seconda del tipo e del numero di elminti presenti e possono essere particolarmente gravi nei gattini.

I sintomi di una parassitosi interna comprendono anemia, vomito, diarrea, tosse, difficoltà respiratoria, scarso accrescimento, mantello opaco, addome a botte e presenza di formazioni simili a chicchi di riso intorno all’ ano.

I più comuni parassiti riscontrati nel gatto sono rappresentati da cestodi (trasmessi da pulci e roditori), ascaridi, anchilostomi, nematodi polmonari e coccidi.

Le modalità di infestazione variano a seconda del tipo di verme, ma comprendono il trasferimento attraverso il latte materno, la penetrazione della cute, l’  ingestione per via orale.

Tutti i gattini andrebbero, di norma, sottoposti ad un esame coprologico (delle feci) per la ricerca degli endoparassiti all’ età di 9 e 12 settimane;  gli adulti dovrebbero essere controllati almeno annualmente.

E’ importante fare attenzione alla presenza di proglottidi cestodi, simili a chicchi di riso, sul mantello del gatto o dentro la cassetta igienica, dal momento che questi parassiti sono molto difficili da individuare con l’ esame delle feci.

I vermi possono essere di forma tonda o piatta. Tra i primi vi sono gli ascaridi che causano diarrea, anemia, deperimento e addome a botte;  gli anchilostomi possono presentarsi con diarrea emorragica, anemia e debolezza; gli strongiloidi che vivono nei polmoni e provocano tosse secca o asma.

Tra i vermi piatti la più diffusa è la tenia che ha come ospite intermedio la pulce e può portare dimagrimento vomito e diarrea.

Quindi se un gattino ha la diarrea molto probabilmente si tratterà di una parassitosi interna.

Il trattamento delle infestazioni comporta l’ immediata somministrazione di antielmintici (sverminazione) seguita a distanza di 2-4 settimane da un secondo trattamento per eliminare le forme migranti dei parassiti.

Per quanto riguarda i protozoi, i più comuni sono la Giardia e il Toxoplasma che, assieme agli anchilostomi e agli ascaridi, sono agenti di Zoonosi e rivestono una particolare importanza dal punto di vista della salute pubblica.

Di conseguenza, tanto questi animali, quanto le loro deiezioni, vanno manipolati con cautela.

Rientra tra le parassitosi interne del gatto anche la Filariosi Cardiopolmonare, malattia trasmessa dalla zanzara, i cui parassiti vivono nel sistema vascolare dell’ animale.

I segni clinici comprendono vomito intermittente e tosse cronica.

Così come per i cani, anche per i gatti esistono in commercio dei farmaci per la prevenzione di questa malattia.


GATTI

Conoscere le principali Zoonosi cane-uomo.

zoonosi cane-uomo

Secondo l’ Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) le Zoonosi sono delle malattie che si trasmettono naturalmente dagli animali vertebrati all’ uomo.

Non rientrano in questa categoria le affezioni prodotte dalle tossine o dai veleni (es. morso di serpente), e quelle relative ad allergie ( es. ai peli).

Molte Zoonosi possono essere evitate, il più delle volte, semplicemente osservando delle semplici precauzioni igieniche e, anche se la lista teorica di queste malattie di origine canina è abbastanza lunga (intorno alle 70 differenti malattie), sarebbe meglio non provocare inutili allarmismi.

Infatti le misure di igiene, la Medicina Veterinaria e la Legislazione sono riuscite a limitare e confinare molte delle Zoonosi riconosciute, ma è comunque bene, per ogni amante dei cani, conoscere almeno quelle più gravi e quelle più diffuse.

Tra le Zoonosi mortali vi sono sicuramente la Rabbia  e l’ Echinococcosi.

Il virus della Rabbia si trasmette essenzialmente attraverso il morso ed è presente nella saliva del cane ancora prima che esso abbia manifestato alcun sintomo clinico.

E’ per questo motivo che è stato istituito l’ obbligo legale di mettere sotto sorveglianza qualsiasi cane che abbia morso qualcuno.

La Rabbia è una Zoonosi a trasmissione diretta.

Questo virus dimostra una particolare affinità per i tessuti nervosi, e, infatti, si presenta con sintomi neurologici come la paralisi, le turbe locomotorie, disturbi del comportamento (abbattimento/eccitazione, aggressività).

Anche nell’ uomo la sintomatologia è abbastanza simile e può evolvere verso la paralisi e la morte.

L’ Echinococcosi, invece, è dovuta ad un verme che non provoca alcun problema al cane, ma nell’ uomo causa una gravissima malattia. Si tratta di una Zoonosi a trasmissione indiretta.

L’ ospite definitivo del parassita è la volpe, che contiene nel suo intestino l’ adulto del Echinococcus Multilocularis: le uova presenti nelle feci possono contaminare piccoli roditori, come il topo campagnolo, i quali svilupperanno delle cisti al livello del fegato.

Il cane o il gatto che ingeriranno le feci di questi topi ne saranno contagiati anch’ essi, quindi l’ uomo che consumerà alimenti contaminati da escrementi di volpi, topi, cani o gatti affetti dal parassita contrarranno la malattia.

L’ Echinococcosi umana è generalmente fatale e si manifesta con lo sviluppo di voluminose cisti epatiche, che, con il tempo, evolvono in tumori, i quali possono dar luogo a metastasi in altri organi.

Tra le Zoonosi dirette le più importanti, ma che, a differenza della Rabbia, non conducono alla morte,  sono la tubercolosi, la pasteurellosi, la pseudotubercolosi e l’ ascaridiosi.

Nel 10% dei casi la Tubercolosi nell’ uomo è dovuta al contatto con un animale malato. Nella specie canina la malattia si manifesta con delle patologie polmonari, ma colpisce anche l’ addome, lo scheletro e la pelle. La cura di questa insidiosa malattia è molto difficile, ed il rischio di contagio per le persone e gli altri animali è elevatissimo.

La Pasteurellosi, come la rabbia, si trasmette generalmente tramite il morso. Nell’ uomo si traduce in un dolore a livello delle articolazioni circostanti al punto del morso ed una suppurazione delle piaghe. Il trattamento consiste nella somministrazione di antibiotici.

La Pseudotubercolosi non provoca, il più delle volte,  problemi al cane, ma quest’ ultimo ne risulta portatore sano ed espelle il germe tramite le feci. La malattia nell’ uomo si presenta con problemi digestivi che somigliano molto ai sintomi di un appendicite. I bambini sono maggiormente esposti degli adulti a questo tipo di contaminazione.

L’ Ascaridiosi è provocata da una verme tondo, l ‘Ascaride (Toxocara Canis) che si insedia nel tubo digerente del cane giovane.

L’ animale affetto da questa malattia espelle tramite le feci numerose uova contenenti larve infestanti di ascaride, pericolose per l’ uomo.

I bambini da 1 a 4 anni sono i soggetti più esposti ad entrare in contatto con queste larve, proprio perché spesso giocano nei recinti  di sabbia:  il semplice gesto di portare le mani infette alla bocca è sufficiente per contrarre  la malattia.

Nell’ uomo l’ Ascaridiosi provoca la cosiddetta Sindrome da “larva migrans”, perché prevede la migrazione delle larve verso i vari tessuti del corpo (fegato, polmoni, cuore, occhi, e sistema nervoso).

A seconda dei tessuti coinvolti i sintomi possono andare da una manifestazione cutanea (orticaria), a dolori epatici, asma, tosse e turbe oculari. Dagli studi emerge che più di un terzo delle patologie retiniche infantili sono causate da Toxocara Canis.

Tra le Zoonosi a trasmissione indiretta  vi sono, tra le altre, l’ Idatidosi, la Leptospirosi e la Leishmaniosi.

L’ Idatidosi assomiglia molto, per origine ed espressione, a l’ Echinococcosi, ma è molto meno grave. Ciò nonostante provoca lo sviluppo di una voluminosa cisti idatidea che deve essere asportata chirurgicamente, con un intervento assai delicato.

La Leptospirosi colpisce in particolar modo alcune categorie professionali come ad esempio i Veterinari, coloro che lavorano nei mattatoi, gli operatori fognari, ecc.

Le urine degli animali affetti da questa patologia (cani o topi) contengono delle Leptospire (batteri) che contaminano l’ uomo e danno origine a stati febbrili , nausea, dolori muscolari e, nei casi estremi, ad un ittero associato a patologie digestive.

La Leishmaniosi, come ormai tutti sappiamo, si trasmette tramite la puntura di una zanzara (flebotomo) che utilizza il cane come serbatoio per i protozoi della Leishmania. L’ uomo colpito da tale patologia presenta gonfiore addominale, febbre ed emorragie delle mucose.

Ricordiamo che la prevenzione è la migliore arma per evitare le Zoonosi. L’ applicazione di poche e semplici precauzioni e regole igieniche può mettere tutti gli amici dei cani al riparo da eventuali contagi, mentre una demonizzazione ed una sopravvalutazione dei rischi potrebbe farci fare dei passi indietro rispetto ai recenti riconoscimenti che gli animali hanno conquistato nella società.

Voci precedenti più vecchie

Iscriviti

Ricevi al tuo indirizzo email tutti i nuovi post del sito.

Segui assieme ad altri 74 follower

Crea un sito Web con WordPress.com
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: