Come curare cani e gatti con l’ Aromaterapia.

oli essenziali per cani e gatti

L’ Aromaterapia consiste nel trattamento delle malattie mediante essenze, dette anche oli essenziali, che, a differenza degli oli classici, si volatilizzano al contatto con l’ aria e con il calore.

Le essenze sono estratte dai fiori, dalle foglie, dalle radici, dai frutti, dalle scorze e dal legno e si ottengono mediante distillazione in aromaterapia cani e gatticorrente di vapore.

E’ molto importante sapere che esse sono solubili negli oli, nell’ alcool a 90° e nell’ etere, ma non nell’ acqua.

Le proprietà terapeutiche degli oli essenziali non sono sempre le stesse delle piante dalle quali sono estratte: per esempio l’ essenza di limone, al contrario del suo succo, non contiene vitamina C.

Tutti gli oli essenziali posseggono un potere antisettico e disintossicante e consentono di tonificare e riequilibrare l’ organismo. Essi possono essere tranquillamente associati ad altre sostanze terapeutiche.

L’ azione antisettica e battericida delle essenze è dovuta alla loro composizione chimica ed in particolare al tenore di fenoli in esse contenuti.

Le essenze possono essere impiegate sole o in combinazione tra loro, quest’ ultima opzione accresce la loro efficacia (effetto di sinergia).

Ad esempio, la combinazione di essenze di origano e timo, che nell’ uomo viene utilizzata per prevenire l’ influenza, in cani e gatti, può essere utilizzata per il trattamento di malattie respiratorie virali (es. tosse dei canili); l’ eucalipto può essere impiegato per le affezioni respiratorie come bronchiti o tracheiti; il garofano disinfetta e cauterizza le lesioni dentarie; la combinazione di sandalo e ginepro è efficace per il trattamento delle cistiti ed altre affezioni genito-urinarie.

Questi sono solo alcuni esempi, ma gli oli essenziali si rivelano molto efficaci non solo sugli animali e sull’ uomo, bensì anche per la pulizia e disinfezione degli ambienti: in questo caso sarà sufficiente utilizzare un nebulizzatore o un diffusore di aromi.

In presenza di germi batterici gli oli essenziali agiscono in due modi:

  • come antibiotici, bloccando la proliferazione batterica;
  • modificando lo stato dell’ organismo che diviene così inadatto alla sopravvivenza dei germi.

I vantaggi dell’ Aromaterapia per il trattamento delle malattie infettive si possono riassumere in 3 punti:

  • a differenza degli antibiotici non diminuiscono di efficacia nei confronti dei germi con i quali entrano in contatto;
  • l’ aromaterapia non affatica l’ organismo e non è tossica;
  • le ferite trattate con gli olii essenziali non risultano così irritate come sarebbero se trattate con antibiotici classici.

Come già detto gli oli essenziali trovano largo impiego anche per disintossicare, tonificare e riequilibrare l’ organismo ed ogni essenza ha un proprio principio attivo che agisce su un determinato organo o una determinata funzione.

Gli oli essenziali che possono ostacolare lo sviluppo di determinati batteri vengono individuati per mezzo dell’ aromatogramma, test analogo dell’ antibiogramma, mettendo in coltura gli agenti infettivi responsabili della malattia. Questa coltura viene poi messa in contatto con dischetti impregnati con diversi oli essenziali per osservare quale è maggiormente capace di inibirne lo sviluppo microbico.

L’ Aromaterapia può essere somministrata a cani e gatti in diversi modi:

  • per via orale, tramite compresse o applicando alcune gocce direttamente sul cibo (es. un pezzo di carne);
  • attraverso la pelle con frizioni, bagni e pomate;
  • per inalazione o aerosol.

Gli oli essenziali penetrano molto rapidamente nell’ organismo e, anche se applicati sulla pelle, entrano nel sangue e nella linfa 3-4 ore dopo l’ applicazione. Come per le soluzioni omeopatiche la loro efficacia è massima quando vengono impiegati in piccole dosi o diluiti: un dosaggio eccessivo è quindi inutile, se non addirittura, in certi casi, pericoloso.

Per questo è sempre meglio affidarsi a persone esperte di Aromaterapia, sia per l’ individuazione dell’ olio essenziale appropriato che per il giusto dosaggio dello stesso.

Il Virus Ebola colpisce anche i cani?

virus ebola zoonosi



TUTTI GLI ANIMALI

Il Virus Ebola, che sembra si stia diffondendo ormai anche nei Paesi Occidentali, colpisce anche i nostri cani?

Sembrerebbe proprio di sì, almeno così afferma uno studio internazionale, che ritiene che i cani possano contrarre il Virus e non mostrarne alcun sintomo.

Non vi sono, però, al momento. indicazioni sulla possibilità o meno che l’ animale agisca da vettore della malattia nei confronti dell’ uomo, contagiando quest’ ultimo.

Nonostante ciò un tribunale della Capitale spagnola, Madrid, ha condannato alla soppressione Excalibur, il cagnolino della infermiera spagnola colpita dal virus Ebola dopo essersi presa cura di un missionario malato, deceduto lo scorso 25 Settembre.

Il medico veterinario Peter Cowen della North Carolina State University, è stato scelto come consigliere, per gli esperti medici, circa i rischi di infezione tramite gli animali e risulta essere di parere assolutamente contrario rispetto ai giudici di Madrid.

Egli afferma che sopprimere il povero cagnolino sarebbe una reazione decisamente eccessiva; sarebbe, invece, a parer suo, più utile studiarlo, magari isolandolo come è stato fatto per i suoi proprietari fin dal primo giorno in cui la donna spagnola è risultata positiva a Ebola.

In effetti, afferma sempre Peter Cowen, non vi è alcuna letteratura che menzioni casi di Virus Ebola diffuso tramite animali, e la stessa epidemia scoppiata di recente in Africa Occidentale non è certamente stata diffusa da qualche animale infetto.

Il tribunale spagnolo, per contro, ha fondato la sentenza sulla base del fatto che non sussistono dimostrazioni scientifiche che il virus non possa essere diffuso tra cane e uomo.

I proprietari di Excalibur dalla loro camera di isolamento si sono attivati tramite l’ applicazione WhatsApp per opporsi a questa tragica eventualità: per loro, infatti, non si tratta “solo” di un cane, ma di un membro della famiglia a tutti gli effetti.

Il gruppo per i diritti degli animali “Animal Equality” ha accusato le autorità spagnole sostenendo che vogliono “sacrificare il cane senza nemmeno provare a fare una diagnosi né valutare la possibilità di metterlo in quarantena“.

Le Organizzazioni animaliste si sono mobilitate in massa per evitare che il cagnolino venga soppresso e hanno lanciato l’hastag #SalvamosaExcalibur, mentre l’ associazione Change.org ha avviato una petizione che ha già superato le 300.000 firme.

Potete dare il vostro contributo sottoscrivendo la petizione sul sito ufficiale della Organizzazione.

Le principali Zoonosi gatto-uomo: una convivenza a basso rischio!

malattie zoonosi gattoTutti sanno che la convivenza con un animale ci potrebbe esporre a qualche rischio per la salute, che, però, è facilmente minimizzabile adottando le adeguate misure igienico-sanitarie.

Le Zoonosi, ossia quelle malattie trasmissibili dagli animali all’ uomo, sono circa duecento, ma di queste ben poche interessano gli animali da compagnia e ancora meno il gatto.

E’ d’ obbligo, poi, fare un distinguo tra contaminazione e malattia vera e propria: chiunque può, infatti, venire a contatto con determinati germi, ma solo raramente manifesta la malattia.

Tra le malattie batteriche le più importanti sono la Salmonellosi, la Campilobatteriosi e la malattia da “graffio di gatto“; tra quelle virali la rabbia è sicuramente quella più preoccupante e tra quelle parassitarie, vi sono alcuni vermi e alcuni funghi, nonché alcuni protozoi come la Toxoplasmosi.

Discorso a parte merita la Tubercolosi che rappresenta invece una zoonosi inversa, che si trasmette cioè dall’ uomo all’ animale, tanto che il gatto spesso diviene la spia sanitaria della malattia del suo padrone.

La Salmonellosi è una malattia batterica che provoca grave gastroenterite tanto nell’ uomo quanto negli animali, gatti compresi.

L’ infezione avviene tramite ingestione di acqua e alimenti crudi contaminati da feci infette.

I gatti malati, se non opportunemente curati, una volta superata la fase acuta, potrebbero divenire portatori sani e continuare ad emettere feci contaminate.

Allo stesso modo, anche la Campilobatteriosi provoca gastroenterite comune al gatto, al cane e all’ uomo, ma non è ancora accertato il fatto se costituisca o meno una zoonosi.

L’ agente causale della malattia “da graffio” di gatto è ancora poco conosciuto. E’ possibile che siano più agenti e che il gatto sia solo un tramite per la loro inoculazione.

Infatti la trasmissione di questa malattia non è imputabile solamente al gatto, bensì anche a ferite da spine o da piante in genere.

Si manifesta con un aumento di volume dei linfonodi regionali della zona colpita dal graffio, con febbre e, a volte, suppurazione (formazione di pus).

Si tratta, comunque, di una forma benigna che si risolve il più delle volte spontaneamente o con una terapia antibiotica.

La rabbia è una malattia virale che colpisce tutti i mammiferi e può essere trasmessa all’ uomo solo tramite il morso di un animale infetto.

Il rischio reale esiste solamente in quelle zone dove la malattia è presente e dove, del resto, l’ Autorità Sanitaria predispone la vaccinazione obbligatoria per tutti gli animali.

Le micosi cutanee vengono trasmesse soprattutto dai gattini randagi e malnutriti, o dai gatti provenienti da allevamenti o negozi poco controllati.

I più a rischio di contagio sono i bambini, nei quali la malattia si manifesta con una lesione classica circolare o a mezza luna (di diametro 1-2-cm) che apapre molto arrossata ai bordi ed ha la tendenza ad allargarsi rapidamente, se non trattata. Se colpisce il cuoio capelluto provoca la caduta dei capelli nel puto in cui si sviluppa.

Tra le endoparassitosi trasmissibili all’ uomo vi sono la tenia cocumerina, l’ echinococcosi e gli ascaridi.

Nel primo caso si tratta di un parassita trasmesso dalle pulci che infesta il gatto molto spesso, ma che difficilmente infesterà l’ uomo a meno che egli non ingerisca una pulce.

L’ echinococcosi è una parassitosi causata da due tipi di tenia, di cui solo uno interessa i felini (Echinococcus multilocularis).

Come tutte le altre tenie, necessita, per il suo sviluppo completo, di due ospiti: uno definitivo dove si localizza come verme adulto nell’ intestino, e uno intermedio, dove si localizza allo stadio larvale (cisti idatidee) in altre sedi come muscoli o organi interni.

Il gatto, come anche il cane, è l’ ospite definitivo, mentre gli ospiti intermedi sono i roditori, di cui il gatto potrebbe nutrirsi.

Se l’ uomo ingoiasse le uova di questa tenia potrebbe accadere che gli embrioni che esse liberano a livello intestinale migrino fino al fegato (più raramente al polmone e al cervello) dando origine alle cisti idatidee.

Per quanto riguarda gli ascaridi (vermi tondi), presenti soprattutto nei giovani gatti, essi vengono emessi con le feci sotto forma di uova, che con alcune condizioni ambientali e nell’ arco di alcuni giorni, possono sviluppare nel loro interno una larva.

E’ possibile che accada che un bambino a contatto con il terreno infetto si porti le mani sporche alla bocca e ingoi accidentalmente qualche uova, contaminandosi.

Dal momento che l’ uomo non rappresenta l’ ospite definitivo di questo tipo di vermi, la larva non evolverà in parassita adulto, ma migrerà attraverso la mucosa intestinale determinando una reazione infiammatoria in organi come il fegato o il polmone, per poi morire.

Generalmente l’ infestazione non da segni clinici evidenti a meno che non colpisca l’ occhio. In rari casi si possono risontrare sintomi come febbre, tosse, problemi cutanei, e aumento di volume del fegato e della milza.

Come avete potuto leggere, il rischio di contagio da parte di un gatto è strettamente correlato alle norme igienico sanitarie che ognuno di noi mette in atto.

Si tratta di un rischio che comunque è bassissimo a fronte dei molteplici vantaggi che una convivenza con Micio può offrire.

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