Le principali Zoonosi gatto-uomo: una convivenza a basso rischio!

malattie zoonosi gattoTutti sanno che la convivenza con un animale ci potrebbe esporre a qualche rischio per la salute, che, però, è facilmente minimizzabile adottando le adeguate misure igienico-sanitarie.

Le Zoonosi, ossia quelle malattie trasmissibili dagli animali all’ uomo, sono circa duecento, ma di queste ben poche interessano gli animali da compagnia e ancora meno il gatto.

E’ d’ obbligo, poi, fare un distinguo tra contaminazione e malattia vera e propria: chiunque può, infatti, venire a contatto con determinati germi, ma solo raramente manifesta la malattia.

Tra le malattie batteriche le più importanti sono la Salmonellosi, la Campilobatteriosi e la malattia da “graffio di gatto“; tra quelle virali la rabbia è sicuramente quella più preoccupante e tra quelle parassitarie, vi sono alcuni vermi e alcuni funghi, nonché alcuni protozoi come la Toxoplasmosi.

Discorso a parte merita la Tubercolosi che rappresenta invece una zoonosi inversa, che si trasmette cioè dall’ uomo all’ animale, tanto che il gatto spesso diviene la spia sanitaria della malattia del suo padrone.

La Salmonellosi è una malattia batterica che provoca grave gastroenterite tanto nell’ uomo quanto negli animali, gatti compresi.

L’ infezione avviene tramite ingestione di acqua e alimenti crudi contaminati da feci infette.

I gatti malati, se non opportunemente curati, una volta superata la fase acuta, potrebbero divenire portatori sani e continuare ad emettere feci contaminate.

Allo stesso modo, anche la Campilobatteriosi provoca gastroenterite comune al gatto, al cane e all’ uomo, ma non è ancora accertato il fatto se costituisca o meno una zoonosi.

L’ agente causale della malattia “da graffio” di gatto è ancora poco conosciuto. E’ possibile che siano più agenti e che il gatto sia solo un tramite per la loro inoculazione.

Infatti la trasmissione di questa malattia non è imputabile solamente al gatto, bensì anche a ferite da spine o da piante in genere.

Si manifesta con un aumento di volume dei linfonodi regionali della zona colpita dal graffio, con febbre e, a volte, suppurazione (formazione di pus).

Si tratta, comunque, di una forma benigna che si risolve il più delle volte spontaneamente o con una terapia antibiotica.

La rabbia è una malattia virale che colpisce tutti i mammiferi e può essere trasmessa all’ uomo solo tramite il morso di un animale infetto.

Il rischio reale esiste solamente in quelle zone dove la malattia è presente e dove, del resto, l’ Autorità Sanitaria predispone la vaccinazione obbligatoria per tutti gli animali.

Le micosi cutanee vengono trasmesse soprattutto dai gattini randagi e malnutriti, o dai gatti provenienti da allevamenti o negozi poco controllati.

I più a rischio di contagio sono i bambini, nei quali la malattia si manifesta con una lesione classica circolare o a mezza luna (di diametro 1-2-cm) che apapre molto arrossata ai bordi ed ha la tendenza ad allargarsi rapidamente, se non trattata. Se colpisce il cuoio capelluto provoca la caduta dei capelli nel puto in cui si sviluppa.

Tra le endoparassitosi trasmissibili all’ uomo vi sono la tenia cocumerina, l’ echinococcosi e gli ascaridi.

Nel primo caso si tratta di un parassita trasmesso dalle pulci che infesta il gatto molto spesso, ma che difficilmente infesterà l’ uomo a meno che egli non ingerisca una pulce.

L’ echinococcosi è una parassitosi causata da due tipi di tenia, di cui solo uno interessa i felini (Echinococcus multilocularis).

Come tutte le altre tenie, necessita, per il suo sviluppo completo, di due ospiti: uno definitivo dove si localizza come verme adulto nell’ intestino, e uno intermedio, dove si localizza allo stadio larvale (cisti idatidee) in altre sedi come muscoli o organi interni.

Il gatto, come anche il cane, è l’ ospite definitivo, mentre gli ospiti intermedi sono i roditori, di cui il gatto potrebbe nutrirsi.

Se l’ uomo ingoiasse le uova di questa tenia potrebbe accadere che gli embrioni che esse liberano a livello intestinale migrino fino al fegato (più raramente al polmone e al cervello) dando origine alle cisti idatidee.

Per quanto riguarda gli ascaridi (vermi tondi), presenti soprattutto nei giovani gatti, essi vengono emessi con le feci sotto forma di uova, che con alcune condizioni ambientali e nell’ arco di alcuni giorni, possono sviluppare nel loro interno una larva.

E’ possibile che accada che un bambino a contatto con il terreno infetto si porti le mani sporche alla bocca e ingoi accidentalmente qualche uova, contaminandosi.

Dal momento che l’ uomo non rappresenta l’ ospite definitivo di questo tipo di vermi, la larva non evolverà in parassita adulto, ma migrerà attraverso la mucosa intestinale determinando una reazione infiammatoria in organi come il fegato o il polmone, per poi morire.

Generalmente l’ infestazione non da segni clinici evidenti a meno che non colpisca l’ occhio. In rari casi si possono risontrare sintomi come febbre, tosse, problemi cutanei, e aumento di volume del fegato e della milza.

Come avete potuto leggere, il rischio di contagio da parte di un gatto è strettamente correlato alle norme igienico sanitarie che ognuno di noi mette in atto.

Si tratta di un rischio che comunque è bassissimo a fronte dei molteplici vantaggi che una convivenza con Micio può offrire.

Conoscere le principali Zoonosi cane-uomo.

zoonosi cane-uomo

Secondo l’ Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) le Zoonosi sono delle malattie che si trasmettono naturalmente dagli animali vertebrati all’ uomo.

Non rientrano in questa categoria le affezioni prodotte dalle tossine o dai veleni (es. morso di serpente), e quelle relative ad allergie ( es. ai peli).

Molte Zoonosi possono essere evitate, il più delle volte, semplicemente osservando delle semplici precauzioni igieniche e, anche se la lista teorica di queste malattie di origine canina è abbastanza lunga (intorno alle 70 differenti malattie), sarebbe meglio non provocare inutili allarmismi.

Infatti le misure di igiene, la Medicina Veterinaria e la Legislazione sono riuscite a limitare e confinare molte delle Zoonosi riconosciute, ma è comunque bene, per ogni amante dei cani, conoscere almeno quelle più gravi e quelle più diffuse.

Tra le Zoonosi mortali vi sono sicuramente la Rabbia  e l’ Echinococcosi.

Il virus della Rabbia si trasmette essenzialmente attraverso il morso ed è presente nella saliva del cane ancora prima che esso abbia manifestato alcun sintomo clinico.

E’ per questo motivo che è stato istituito l’ obbligo legale di mettere sotto sorveglianza qualsiasi cane che abbia morso qualcuno.

La Rabbia è una Zoonosi a trasmissione diretta.

Questo virus dimostra una particolare affinità per i tessuti nervosi, e, infatti, si presenta con sintomi neurologici come la paralisi, le turbe locomotorie, disturbi del comportamento (abbattimento/eccitazione, aggressività).

Anche nell’ uomo la sintomatologia è abbastanza simile e può evolvere verso la paralisi e la morte.

L’ Echinococcosi, invece, è dovuta ad un verme che non provoca alcun problema al cane, ma nell’ uomo causa una gravissima malattia. Si tratta di una Zoonosi a trasmissione indiretta.

L’ ospite definitivo del parassita è la volpe, che contiene nel suo intestino l’ adulto del Echinococcus Multilocularis: le uova presenti nelle feci possono contaminare piccoli roditori, come il topo campagnolo, i quali svilupperanno delle cisti al livello del fegato.

Il cane o il gatto che ingeriranno le feci di questi topi ne saranno contagiati anch’ essi, quindi l’ uomo che consumerà alimenti contaminati da escrementi di volpi, topi, cani o gatti affetti dal parassita contrarranno la malattia.

L’ Echinococcosi umana è generalmente fatale e si manifesta con lo sviluppo di voluminose cisti epatiche, che, con il tempo, evolvono in tumori, i quali possono dar luogo a metastasi in altri organi.

Tra le Zoonosi dirette le più importanti, ma che, a differenza della Rabbia, non conducono alla morte,  sono la tubercolosi, la pasteurellosi, la pseudotubercolosi e l’ ascaridiosi.

Nel 10% dei casi la Tubercolosi nell’ uomo è dovuta al contatto con un animale malato. Nella specie canina la malattia si manifesta con delle patologie polmonari, ma colpisce anche l’ addome, lo scheletro e la pelle. La cura di questa insidiosa malattia è molto difficile, ed il rischio di contagio per le persone e gli altri animali è elevatissimo.

La Pasteurellosi, come la rabbia, si trasmette generalmente tramite il morso. Nell’ uomo si traduce in un dolore a livello delle articolazioni circostanti al punto del morso ed una suppurazione delle piaghe. Il trattamento consiste nella somministrazione di antibiotici.

La Pseudotubercolosi non provoca, il più delle volte,  problemi al cane, ma quest’ ultimo ne risulta portatore sano ed espelle il germe tramite le feci. La malattia nell’ uomo si presenta con problemi digestivi che somigliano molto ai sintomi di un appendicite. I bambini sono maggiormente esposti degli adulti a questo tipo di contaminazione.

L’ Ascaridiosi è provocata da una verme tondo, l ‘Ascaride (Toxocara Canis) che si insedia nel tubo digerente del cane giovane.

L’ animale affetto da questa malattia espelle tramite le feci numerose uova contenenti larve infestanti di ascaride, pericolose per l’ uomo.

I bambini da 1 a 4 anni sono i soggetti più esposti ad entrare in contatto con queste larve, proprio perché spesso giocano nei recinti  di sabbia:  il semplice gesto di portare le mani infette alla bocca è sufficiente per contrarre  la malattia.

Nell’ uomo l’ Ascaridiosi provoca la cosiddetta Sindrome da “larva migrans”, perché prevede la migrazione delle larve verso i vari tessuti del corpo (fegato, polmoni, cuore, occhi, e sistema nervoso).

A seconda dei tessuti coinvolti i sintomi possono andare da una manifestazione cutanea (orticaria), a dolori epatici, asma, tosse e turbe oculari. Dagli studi emerge che più di un terzo delle patologie retiniche infantili sono causate da Toxocara Canis.

Tra le Zoonosi a trasmissione indiretta  vi sono, tra le altre, l’ Idatidosi, la Leptospirosi e la Leishmaniosi.

L’ Idatidosi assomiglia molto, per origine ed espressione, a l’ Echinococcosi, ma è molto meno grave. Ciò nonostante provoca lo sviluppo di una voluminosa cisti idatidea che deve essere asportata chirurgicamente, con un intervento assai delicato.

La Leptospirosi colpisce in particolar modo alcune categorie professionali come ad esempio i Veterinari, coloro che lavorano nei mattatoi, gli operatori fognari, ecc.

Le urine degli animali affetti da questa patologia (cani o topi) contengono delle Leptospire (batteri) che contaminano l’ uomo e danno origine a stati febbrili , nausea, dolori muscolari e, nei casi estremi, ad un ittero associato a patologie digestive.

La Leishmaniosi, come ormai tutti sappiamo, si trasmette tramite la puntura di una zanzara (flebotomo) che utilizza il cane come serbatoio per i protozoi della Leishmania. L’ uomo colpito da tale patologia presenta gonfiore addominale, febbre ed emorragie delle mucose.

Ricordiamo che la prevenzione è la migliore arma per evitare le Zoonosi. L’ applicazione di poche e semplici precauzioni e regole igieniche può mettere tutti gli amici dei cani al riparo da eventuali contagi, mentre una demonizzazione ed una sopravvalutazione dei rischi potrebbe farci fare dei passi indietro rispetto ai recenti riconoscimenti che gli animali hanno conquistato nella società.

Il protocollo di vaccinazione del cane cucciolo e adulto




Dopo aver parlato della composizione dei vari vaccini che si trovano in commercio e di come essi agiscono sull’ organismo del cane, possiamo vedere quali sono i protocolli di vaccinazione praticati dai medici Veterinari, sia per quanto concerne i cuccioli che per quanto riguarda i cani adulti.

Il cucciolo, come ormai sappiamo, è protetto nelle prime fasi della vita dagli anticorpi contenuti nel colostro della madre, che li trasmette ai suoi piccoli tramite l’ allattamento. Per questo motivo il cucciolo non dovrà essere vaccinato né troppo presto né troppo tardi.

Si considera abitualmente che la prima vaccinazione contro la parvovirosi possa aver luogo dalla sesta settimana, mentre tutte le altre tra la settima e la nona settimana.

Le malattie per cui è prevista la vaccinazione sono sei: il cimurro, l’ epatite contagiosa, la parvovirosi, la leptospirosi, la tosse da canile e la rabbia.

Per quanto riguarda la protezione dal cimurro, se il vaccino viene praticato tra la 7a e la 8a settimana il cucciolo dovrà ricevere una seconda iniezione a distanza di un mese, mentre se esso viene fatto dopo la 12a settimana, non vi è la necessità di fare alcun richiamo. La via di somministrazione raccomandata è quella endovenosa (soprattutto negli ambienti molto contaminati) che agisce dopo le 48 ore successive all’ iniezione, rispetto ai 5 giorni necessari per la via sottocutanea.

Anche per quanto riguarda l’ epatite, al fine di ottenere una buona immunizzazione, occorrerà praticare due iniezioni a distanza di un mese l’ una dall’ altra, se il cucciolo ha un’ età inferiore ai tre mesi, mentre sarà sufficiente un’ unica dose se l’età supera i tre mesi. La somministrazione in vena agisce nel giro di 48 ore, mentre quella sottocutanea dopo 6 giorni dall’ inoculazione.

Per proteggere i cuccioli dalla Parvovirosi è opportuno attendere la sesta settimana se essi hanno preso il colostro della madre. Tale vaccino andrà, anch’ esso, ripetuto un mese dopo se il cucciolo non è particolarmente esposto al contagio. In allevamenti in cui vi siano dei cuccioli già malati, il protocollo di vaccinazione dovrà prevedere delle iniezioni ripetute al 49°, 56°,63° e 94° giorno. Se il cucciolo ha superato i tre mesi è sufficiente una sola iniezione.

La leptospirosi è una malattia batterica e quindi il vaccino è preparato sulla base di batteri inattivati e deve essere somministrato a due riprese, separate da un mese di intervallo qualunque sia l’ età del cucciolo. Tale vaccino non viene praticato prima dell’ età di 2 o 3 mesi.

Per quanto riguarda la Tosse da canile, la vaccinazione contro questa sindrome respiratoria infettiva e contagiosa dovrà essere effettuata dall’ età di quattro settimane nei cuccioli orfani o figli di madri non vaccinate. Per tutti gli altri la vaccinazione interverrà dalla sesta settimana. In ambiente infetto ( spesso capita negli allevamenti come il nome stesso suggerisce) sono necessarie due iniezioni a 12-15 giorni di intervallo. L’ effetto di tale vaccino inizia 8 giorni dopo la seconda iniezione.

La vaccinazione antirabbica non è possibile che a partire dall’ età di tre mesi. Praticata con un vaccino vivo, necessita di una sola iniezione, ma se il vaccino è inattivato occorre fare due iniezioni a 21-30 giorni di intervallo.La protezione interviene un mese dopo e dura esattamente 1 anno.

Una volta che il vostro cucciolo avrà terminato il primo anno di vita e sarà diventato quindi adulto il suo calendario delle vaccinazioni dipenderà dall’ ambiente nel quale l’ animale vive.

In ambiente non infetto sarà sufficiente ripetere le vaccinazioni ogni anno, a meno che il vostro veterinario non vi consigli di fare dei richiami più frequenti, come nel caso di epidemia di parvovirosi o in zone dove il cimurro infierisce particolarmente. Proprio a proposito del cimurro, occorre prestare particolare attenzione alla vaccinazione nei cani adulti, perché, essendo spesso più vulnerabili, sono i bersagli privilegiati del virus.

In ambienti particolarmente infestati di topi è consigliabile ripetere la vaccinazione contro la leptospirosi 2 volte l’ anno.

Non ci dimentichiamo poi che le negligenze di vaccinazione possono costare la vita al vostro cane anziano.

I Vaccini per il cane: quello che dovremmo sapere e forse, invece, non sappiamo.

vaccinazioni cani

I vaccini per i cani vengono preparati a partire da virus o batteri il cui potere patogeno è stato inibito, ma la cui capacità di proteggere l’ organismo contro le agressioni microbiche (potere immunogeno), è intatta, se non migliore.

La somministrazione di un vaccino ha per scopo la stimolazione del sistema di difesa (sistema immunitario) di un individuo in modo tale che quest’ ultimo venga a trovarsi nello stesso tempo protetto contro la malattia ed al sicuro da una reazione vaccinica.

Come già detto i vaccini attualmente in commercio contengono quindi o virus o batteri.

I primi sono preparati con virus attivi modificati o inattivati, sono di elevata qualità e danno ottime risposte immunitarie.

I secondi sono formati da batteri o da estratti batterici e garantiscono delle risposte immunitarie meno valide degli altri.

Il colostro, ossia il liquido la cui secrezione precede, subito dopo il parto, la montata lattea della cagna, contiene anticorpi che possono ostacolare la comparsa dell’ immunità di origine vaccinica. Questo fenomeno, osservato in qualsiasi tipo di vaccino, è particolarmente evidente nella vaccinazione contro la Parvovirosi.

In questo caso in fatti il vaccino viene neutralizzato dalla presenza nel cucciolo del colostro materno, presenza che persiste fino alle 7-8 settimane di vita.

Pertanto è sconsigliabile procedere alla vaccinazione prima di tale periodo di vita del cucciolo.

Il metodo di somministrazione del vaccino influisce molto sulla efficacia dello stesso, per questo motivo è opportuno fare riferimento scrupolosamente alle indicazioni dell’ Istituto produttore: nel caso di vaccinazione contro la rabbia, per esempio, l’ iniezione intramuscolare risulta molto più efficace, mentre per quasi tutte le altre malattie il metodo di somministrazione è quello per via sottocutanea.

Per quanto riguarda la protezione dal cimurro la scelta dell’ una o l’ altra via non fa alcuna differenza sull’ efficacia del vaccino.

La dose vaccinica è la stessa per tutti i cani, in nessun caso, quindi, si deve iniettare metà dose con il pretesto che l’ animale è di piccola taglia.

Le risposte immunitarie alle vaccinazioni diventano meno efficaci con l’ avanzare dell’ età del cane, per questo motivo si rende necessario moltiplicare i richiami quando il nostro cane inizia ad invecchiare.

E’ importante ricordare che i soggetti in cattive condizioni di salute o denutriti non rispondono efficacemente ai vaccini, e assicurarsi che il nostro cane non abbia delle malattie in corso quando lo portiamo dal veterinario per fare le vaccinazioni: alcune patologie parassitarie, per esempio,modificano la risposta immunitaria deprimendola (la rogna demodettica ad es. sconvolge l’ attività dei linfociti T).

Ma quali sono i fattori che dopo la vaccinazione intervengono nella protezione dell’ organismo nei confronti di un virus o di una malattia?

Essi possono essere divisi in due gruppi:

  • i fattori umorali (immunità umorale) costituiti da sostanze presenti nel sangue e nella linfa: si tratta di anticorpi specifici o immunoglobuline secreti dai linfociti B
  • i fattori cellulari (immunità cellulare), ossia i linfociti T, i macrofagi, le linfochine.

Ora che siete al corrente della composizione del vaccino e della sua azione  svolta all’ interno dell’ organismo,  siete pronti per leggere nel prossimo articolo a quali vaccinazioni, ed in quale momento della sua vita, dobbiamo sottoporre il nostro amato Fido.

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