Come capire il proprio gatto…semmai fosse possibile

gatto predatore



GATTI

Esattamente come gli uomini, ogni gatto ha una propria personalità e ama fare le cose a modo suo.

Quello che li accomuna tutti è la necessità di andare a caccia, di accoppiarsi e di curare e nutrire i cuccioli.

Per essere un cacciatore di successo, il gatto deve imparare la tecnica da un altro gatto, nella maggior parte dei casi la propria madre.

Se un gattino non impara a cacciare nel modo giusto quando è molto giovane non diventerà mai un bravo predatore, anche se questo non vuol dire che perderà l’ istinto di cacciare, che è innato.

Quando i micini giocano, in realtà simulano la caccia, muovendosi furtivamente, mordendo o colpendo con le zampe un gioco inanimato, oppure seguendo le cose in movimento.

Graffiare i mobili non rappresenta solo un modo di affilarsi le unghie, ma è anche l’ indicazione che quel territorio è occupato, quindi fornire al gatto un tira-graffi sostitutivo può funzionare solo se posizionato in una luogo ben in vista e non in un angolino nascosto.

Per quanto riguarda, invece, l’ istinto di accoppiamento, esso può portare anche problemi che esulano dalla nascita di gattini indesiderati.

I maschi non castrati spruzzano urina per marcare il territorio, anche dentro casa e l’ odore può essere estremamente difficile da eliminare. Inoltre, anche i gatti che solitamente vivono in casa, prima o poi cercheranno di uscire per andare in cerca di una compagna.

Una volta fuori dovranno poi vedersela con altri gatti che difendono il territorio e correranno il rischio di ritrovarsi coinvolti in zuffe.

Le femmine presentano problemi solo quando sono in calore e anche esse possono spruzzare, diventare molto rumorose e sfregarsi continuamente contro gli oggetti.

Per contrastare questi atteggiamenti correlati all’ accoppiamento è possibile far eseguire la castrazione per i gatti maschi e la sterilizzazione per le femmine.

Spesso per marcare il territorio i gatti sono soliti sfregare la testa contro il vostro viso, leccare la faccia o le mani, o avvolgersi intorno alle gambe arricciando la coda. In questi casi il gatto vi sta marcando con le ghiandole odorifere che ha sul muso, sul collo, sul posteriore ed alla base della coda.

Per quanto i gatti abbiano l’ abitudine di marcare il proprio territorio, ciò non vuol dire che non amino anche stare in compagnia dei propri simili.

Quando c’è abbastanza cibo per tutti, i gatti adulti possono coesistere felicemente anche se non sono imparentati tra loro, però sempre a condizione che ognuno di loro abbia il proprio piccolo spazio all’ interno dell’ ambiente domestico.

Per quanto riguarda invece il loro rapporto con l’essere umano, i gatti diventano socievoli solo se entrano in contatto precocemente (prima delle 7 settimane di vita) con gli uomini, e di sicuro avere una madre che accetta e ama la compagnia umana influenza notevolmente il futuro atteggiamento del gattino.

Un’ altra particolarità dei gatti consiste nel fatto di leccarsi spesso, non solo per mantenere il mantello libero da nodi e da peli morti, ma anche per distribuire il grasso della pelle sul mantello impermeabile.

Con la stagione calda sono portati a leccarsi in modo più frequente perché gli strati di saliva li aiutano a mantenersi freschi.

La maggior parte degli atteggiamenti di un gatto possono essere spiegati, ma capire profondamente il proprio animale è un compito ed un onore che spetta solamente a chi ci convive.

Inseminazione artificiale quando tra cani non scocca la scintilla…


assistenza alla monta cane

Non dico che debba trattarsi necessariamente del romantico “Coup de Foudre”,  però, certo è, che anche tra cani l’ affinità sessuale è fondamentale per portare a buon fine un accoppiamento.

Solitamente, mentre i privati cercano soprattutto di evitare che le loro cagne abbiano dei cuccioli, gli allevatori, dal canto loro, tentano di risolvere tutti i problemi che impediscono la riproduzione.

Così come per la specie umana anche tra cani si verificano sempre più spesso dei problemi riproduttivi dovuti, talvolta, a patologie medichepsicologiche o comportamentali, e altre volte, ad incompatibilità tra soggetti che non hanno alcuna affinità se non per gli allevatori che intendono farne nascere degli esemplari perfetti.

E’ questo il momento in cui ci si affida alla medicina praticando anche nei cani l’ inseminazione artificiale.

L’ inseminazione artificiale può essere svolta seguendo due metodi: l’ assistenza alla monta (metodo più comune) , tramite la raccolta e l’ utilizzo diretto dello sperma del riproduttore per inseminare la cagna, oppure l’ inseminazione praticata con seme congelato.

Questo ultimo metodo, il meno praticato, si addice a quelle situazioni in cui i cani sono lontani ed in cui vi è l’ impossibilità di farli incontrare, oppure nei casi in cui si intende conservare la razza tramite il seme di riproduttori eccezionali.

L’ assistenza alla monta si rende necessaria per due ragioni principali: la pseudofrigidità e il rifiuto della monta.

La pseudofrigidità si osserva quando la femmina ha dei cicli sessuali normali ma che passano praticamente inosservati (cicli muti), mentre si possono osservare tutti i segnali delle lattazioni relative alla  pseudogestazione.

Il rifiuto della monta può essere legato all’ assenza di libido o a dei “falsi calori”.

In certi casi è la conseguenza di un coito difficile, che può verificarsi in diverse circostanze, come ad esempio quando il maschio è troppo giovane, quando la femmina è dominante, oppure, al contrario sottomessa, o ancora in caso di malformazione o tumore all’ apparato genitale.

Altre cause possono essere ricollegate ad un rilassamento (ptosi) dei legamenti e dei muscoli della vagina o della vulva  oppure se la cagna soffre di artrosi vertebrale o coxofemorale.

Una volta accertata l’ impossibilità o la riluttanza dei due cani ad accoppiarsi, si procede alla raccolta dello sperma tramite l’ utilizzo di una manichetta di gomma intiepidita per evitare un contatto troppo freddo , ed un tubo che dovrà trasportare il seme all’ interno di un contenitore sterile.

La presenza di una cagna in calore facilita notevolmente la raccolta dello sperma per masturbazione.

L’ eiaculazione si svolge attraverso tre frazioni successive: una frazione uretrale, di circa 1,5 ml. priva di spermatozoi, una frazione spermatica (o epididimaria) molto concentrata e molto ricca di spermatozoi ed una frazione prostatica molto voluminosa (diverse decine di millilitri).

Dopo la raccolta lo sperma, come dicevamo in precedenza, può essere utilizzato immediatamente o mantenuto al freddo in un liquido conservante a base di lattosio e di rosso d’ uovo, in maniera da poter essere utilizzato nelle due settimane successive.

La conservazione dello sperma può essere di durata illimitata se conservato sotto forma di scaglie in azoto liquido alla temperatura di -196°, ma richiede un procedimento molto complesso che necessita di strutture appropriate.

Prima di qualsiasi inseminazione è necessario, in entrambi i casi, procedere all’ esame dello sperma per controllarne la qualità. L’ osservazione al microscopio del liquido spermatico non deve presentare più del 15% di spermatozoi anormali, mentre il 75% del totale deve essere costituito da spermatozoi mobili.

La fase più delicata dell’ inseminazione artificiale è quella della collocazione del seme, il quale deve essere deposto molto in avanti nella vagina e il più vicino possibile al collo dell’ utero.

Generalmente si utilizza una particolare sonda concepita appositamente a tale scopo munita alla estremità anteriore di un palloncino gonfiabile che simula il ruolo dei bulbi erettili del maschio, impedendo così il riflusso dello sperma lungo le pareti vaginali.

Questa sonda è un dispositivo sterile monouso dotato di un corpo flessibile, per evitare qualsiasi rischio di trauma, e di un tubo telescopico che termina in una biglia , che fa si che lo sperma venga depositato contro il collo dell’ utero senza provocare lesioni.

Per praticare una inseminazione intrauterina è possibile utilizzare una sonda molto più sottile in grado di superare il collo dell’ utero. Questo sistema garantisce dei migliori risultati.

Idealmente l’ inseminazione artificiale andrebbe praticata in  due tempi, laddove fosse possibile, con un intervallo di 48 ore, sia che si tratti di assistenza alla monta o seme congelato.

Ovviamente il successo dell’ operazione è strettamente correlato alla scelta della data dell’ intervento, il quale deve avere luogo nel momento più vicino possibile all’ ovulazione, momento che può essere determinato attraverso uno striscio vaginale.

Il resto lo fa la natura: infatti una volta sistemata la sonda, le contrazioni vaginali fisiologiche facilitano la risalita dello sperma nell’ utero ed il dado è tratto, nell’ arco di un paio di mesi verranno dati alla luce dei bellissimi cuccioli.

Il ciclo riproduttivo delle gatte.

ciclo riproduttivo della gatta

Le gatte raggiungono la pubertà tra il 4° e il 18° mese di vita e sono animali poliestrali stagionali, generando due o tre cucciolate l’ anno.

Il numero medio di nati per ogni parto è di quattro gattini ma può variare da uno a otto. Generalmente la prima gravidanza si conclude con la nascita di un minor numero di piccoli.

Durante la fase del proestro si può osservare uno scarso scolo vaginale non accompagnato da variazioni dell’ aspetto esterno della vulva.

Quando la gatta va in calore (estro) lo manifesta con la vocalizzazione e con un comportamento provocatorio nei confronti dei gatti maschi.

In presenza di un maschio la femmina si accovaccia sui gomiti con il bacino sollevato e la coda deviata lateralmente e calpesta il terreno con gli arti posteriori per segnalare la propria recettività, che durerà per un lasso di tempo che varia da 1 a 4 giorni.

Alla fine del rapporto, subito dopo il coito, la gatta emette un forte grido, si gira per allontanarsi dal maschio e inizia a rotolarsi al suolo.

Nei felini, in assenza dell’ accoppiamento, l’ ovulazione non avviene e se la gatta non è stata montata l’ estro si ripeterà ad intervalli di 14-19 giorni.

Può accadere a volte che i due  gatti “innamorati” abbiano un accoppiamento sterile, in questo caso vi è la possibilità che insorga una pseudogravidanza che si può protrarre anche per 40 giorni, ma raramente è caratterizzata dalla preparazione da parte della gatta di una zona destinata ad accogliere la prole.

Generalmente in queste pseudogravidanze non si osserva neanche lo sviluppo della ghiandola mammaria.

Nel caso in cui, invece, il rapporto tra maschio e femmina sia andato a buon fine, avrà inizio la gestazione della gatta la cui durata può variare da 56 a 65 giorni.

I rigonfiamenti fetali si possono apprezzare con la palpazione nell’ addome della gatta fra il 20° ed il 30° giorno di gravidanza, ma è possibile già ipotizzare una eventuale gravidanza in atto nel caso in cui la gatta aumenti il suo peso corporeo di un chilo nell’ arco di 4 settimane.

A distanza di una settimana dal parto le gatte divengono irrequiete e dimostrano la necessità di starsene da sole nel luogo destinato ad accogliere i nascituri.

Una volta partorito la gatta torna in calore durante la quarta-sesta settimana di lattazione ed è già nuovamente fertile.


GATTI

La Zoofilia e le turbe comportamentali nel cane.

sesso con animali

Tra le perversioni sessuali, la Zoofilia fa parlare di sé fin dall’ antichità.

Questa deviazione può avere gravi ripercussioni sul comportamento dell’ animale soprattutto se si tratta di un cane.

La Zoofilia, chiamata anche bestialità, è una perversione sessuale che ha stimolato l’ immaginazione dell’ umanità.

Fin dall’ antichità i miti raccontano dell’ accoppiamento tra donne e animali, dove il frutto di tali unioni risultava particolarmente straordinario (mito del Minotauro).

Le società giudeo-cristiane hanno sempre condannato la Zoofilia, e giustiziato sia l’uomo che l’ animale protagonisti di tali atti osceni.

La psichiatria, dal suo canto, ha adottato un atteggiamento ambiguo nei confronti di tali comportamenti, classificando la Zoofilia genericamente tra le perversioni sessuali.

Tuttavia se le motivazioni degli “adepti” hanno ssempre affascinato i ricercatori, le ripercussioni della Zoofilia sul comportamento dell’ animale sono sempre passate inosservate.

Questo è invece un aspetto essenziale del problema, soprattutto se l’animale in questione è un cane, come già detto.

Infatti la sessualità rappresenta per il cane un elemento fondamentale per la vita sociale. Pertanto ogni modificazione nella sfera sessuale sarà la causa di turbe dell’ organizzazione gerarchica, che porterebbero  il cane ad aggredire il proprietario o i membri della famiglia con l’ intento di ristabilire le giuste gerarchie all’ interno del “branco“.

I cani “pervertiti” che si sono potuti osservare in medicina veterinaria sono stati sottoposti a visita perchè si mostravano aggressivi nei confronti di uno dei due proprietari: il caso più frequente è quello del cane maschio che ha una relazione sessuale con la padrona e che aggredisce il marito.

Solitamente le aggressioni diventano con il tempo sempre più marcate, e la proprietaria nell’ intento di calmare l’ animale non fa altro che rafforzarle.

Il cane che si trova in posizione dominante cerca di fare approcci con tutte le donne che frequentano abitualmente la casa, mettendo così la padrona in grave difficoltà dal punto di vista sociale con queste persone, e di qui nasce generalmente la sua decisione di interrompere le relazioni con il cane.

Tale strategia però non solo risulta totalmente inefficace, ma provoca nel cane dei comportamenti agressivi di cui la proprietaria stessa è vittima.

A questo punto la donna cerca la via del trattamento terapeutico e si rivolge al veterinario. Il successo della terapia di ripristino delle normali relazioni uomo-cane dipende in gran parte dall’ età in cui il cane ha iniziato le sue “perversioni” con il proprietario: più giovane è il soggetto più alta è la probabilità di veder apparire delle turbe.

E’ il caso tipico dei cuccioli legati ad una relazione affettiva molto forte con la padrona che gioca il ruolo di sostituto materno. Questo legame avrà come effetto quello di fargli identificare la morfologia umana come suo simile, e quindi il futuro compagno.

Il legame i cui risultati sono impossibili da modificare avrà come conseguenza l’ incapacità del cane di riprodursi, perchè esso presenterà una vera “antropofilia“, e quindi la ricerca delle donne come compagne per l’ accoppiamento.

Questa turba resisterà a tutti i trattamenti.

Voci precedenti più vecchie

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