Per definizione l’ anoressia è una patologia caratterizzata dalla perdita dell’ appetito.
Le cause dell’ anoressia nel cane possono essere numerose e varie, ed agiscono sia inibendo l’ attività del centro della fame che stimolando quella del centro della sazietà.
In base alla sua origine l’ anoressia si può distinguere in primaria e secondaria.
La prima è in rapporto diretto con turbe di origine neurologica e può, quindi, essere associata a lesioni del sistema nervoso centrale (tumori, idrocefalia, traumi, edema cerebrale, infezioni), oppure far parte di una sindrome psichica dovuta ad ansietà, stress, turbe del comportamento alimentare.
Un’ ulteriore causa di anoressia primaria può essere ricondotta all’ effetto di una perdita dell’ odorato.
L’ anoressia secondaria si distingue dalla primaria perché non ha alcuna relazione con il sistema nervoso centrale, bensì può essere legata ad un dolore di natura addominale, toracica, muscolare, articolare, ossea, o, ancora, ad una lesione dell’ addome riconducibile ad un’ infezione in atto, alla presenza di un tumore, o ad una distensione addominale.
Altre cause che portano i cani al rifiuto del cibo sono da ricercare nell’ azione di prodotti tossici, nella presenza di cataboliti endogeni nel sangue, che inibiscono l’ appetito, oppure nell’ evoluzione di malattie croniche endocrine e non (diabete mellito scompensato, insufficienze renali o cardiache).
Anche la persistenza di febbre nel cane può portare ad anoressia secondaria.
E’ molto importante non confondere l’ anoressia con la pseudoanoressia, caratterizzata dall’ impossibilità per l’ animale di nutrirsi pur avendo fame.
Questo è il caso di cani che presentano infezioni delle prime vie digestive, come quelle della bocca (stomatite, gengivite, ascessi, tonsillite, infezioni dentarie, carie), le lesioni neurologiche dei nervi principali della deglutizione, le lesioni muscolari (miositi), le fratture e le lussazioni temporo-mandibolaari.
Se la diagnosi della anoressia è molto facile, l’ individuazione delle cause è assai complessa e richiede indagini spesso lunghe. A semplificare un pò la situazione è il fatto che difficilmente essa si presenta isolata, ma, il più delle volte, è associata ad altri sintomi abbastanza evidenti.
La terapia dipende fortemente dalla causa che provoca la malattia, curando la quale di solito il cane inzia progressivamente ad assumere il cibo.
In ogni caso è possibile stimolare l’ appetito per mezzo di diete più ricche e più saporite, aumentando l’ apporto di proteine e lipidi, ed aggiungendo ad essa vitamine ed oligominerali.
A volte il Veterinario provvede alla somministrazione di anabolizzanti come sostegno alla terapia causale.
In presenza di fratture della mascella, fessure palatine, o lesioni estese della cavità orale, può rendersi necessario installare una sonda esofagea praticando una faringostomia, finalizzata ad alimentare artificialmente il cane.
silvia
Mag 29, 2013 @ 05:50:06
Articolo molto interessante… di sicuro non sempre i soliti consigli triti e ritriti… grazie per lo spunto.
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