La coprofagia è quel disturbo alimentare che prevede l’ ingestione abituale da parte del cane delle feci di altri animali della stessa o di altra specie.
Il solo pensiero può provocare disgusto alla maggior parte dei lettori, però in realtà si tratta di una situazione abbastanza normale e comune.
Il problema di più semplice spiegazione è quello del consumo di escrementi di animali erbivori. Essi sono infatti molto ricchi di fibre e di vegetali parzialmente digeriti, e quindi particolarmente appetibili per i cani, che considerano la loro ingestione come un fatto naturale.
Quando invece un cane mangia le feci di un altro cane è più complesso comprenderne il motivo. Occorre sicuramente fare una distinzione tra cani cuccioli e adulti.
Nel periodo infantile l’ esplorazione dell’ ambiente circostante avviene principalmente per mezzo della bocca, quindi il cucciolo è portato ad ingerire parzialmente gli escrementi di altri cani che incontra sul suo passaggio.
Inoltre occorre tener conto del fatto che alcune sostanze contenute nelle feci dei carnivori, e quindi anche dei cani, sono particolarmente appetibili, perché iperproteiche e ricche di ammine biogene (putrescine, cadaverine), presenti anche nelle carogne, alimentazione naturale dei cani selvatici.
Per quanto possa essere fastidioso da considerare, la coprofagia risulta parte integrante del comportamento alimentare del cane.
Spesso però il cane che mangia le feci altrui nasconde motivazioni ben più profonde come ad esempio la volontà di modificare i contatti sociali.
Si osservano, infatti, con una certa frequenza cani che ingeriscono una parte degli escrementi e si rotolano in quello che resta con lo scopo di impregnare il pelo nelle zone (collo e orecchie) che vengono esplorate per prime da altri cani.
Dal momento che le secrezioni anali sono ricche di feromoni, in questo modo il cane cerca di alterare alcune sue caratteristiche olfattive per modificare il suo contatto sociale e il suo stato gerarchico.
Quello che invece costituisce un vero e proprio disturbo , qualora esso si protragga nel tempo, è l’ autocoprofagia. In un cane giovane tale problema è abbastanza normale purchè si manifesti occasionalmente e scompaia con la crescita.
Si è a lungo considerato se un cane che mangia i propri escrementi abbia delle gravi carenze alimentari, ma non si è riusciti ad associare alla autocoprofagia alcuno squilibrio metabolico.
Clinicamente invece essa è associata spesso a patologie dello sviluppo nei cuccioli.
Nella sindrome da privazione e nella depressione da distacco, l’ autocoprofagia si associa spesso ad una assenza di apprendimento della pulizia e ad un comportamento esplorativo principalmente orale.
Nella sindrome da separazione del cucciolo il disturbo è accompagnato il più delle volte da minzione e defecazione provocate dalla paura, che scompaiono senza necessità di una cura.
Nel cane anziano l’ autocoprofagia fa parte generalmente dei sintomi della depressione involutiva e tale comportamento va assimilato ai fenomeni regressivi che fanno riapparire dei comportamenti infantili.
Comunque, per qualsiasi proprietario di un cane che soffra di autocoprofagia è fondamentale osservare attentamente il proprio animale al fine di associare a questo disturbo altri comportamenti anomali, perché solo trattando gli squilibri comportamentali concomitanti è possibile risolvere questo problema.
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