Sono arrivati finalmente in Italia dal Regno Unito i due cani Labrador in grado di percepire la presenza di tumori nel corpo umano.
I primi studi sulla possibilità di utilizzare dei cani per scoprire tumori umani risale al 2004, quando molti casi di Melanoma vennero proprio curati grazie alla loro precoce rilevazione.
La sperimentazione, che avrà inizio a Pergine Valsugana in Trentino, è stata intrapresa dalla Associazione Onlus Medical Detection Dog Italia (MDDI), che si occupa dell’ impiego dei cani per l’ individuazione di alcune malattie metaboliche e dei tumori.
Lo straordinario olfatto di alcuni quattro zampe (Alert Dogs) adeguatamente addestrati, è capace di fiutare, con margini di errore irrisori, malattie come il diabete di tipo 1, caratterizzato da crisi ipoglicemiche, il morbo di Addison e la narcolessia, caratterizzata da crisi di sonno invincibili e impreviste, prevenendo quindi episodi potenzialmente letali.
I due cani del Regno Unito, si chiamano Lucy (6 anni) e Glenn (18 mesi) che sta ancora terminando l’ addestramento. Lucy in particolare eccelle nell’ individuazione di tumori vescicali, renali, polmonari e della prostata. In questo caso per esempio è sufficiente far annusare ai cani dei campioni di urine fresche congelate.
Essi non lavorano in contatto diretto con i pazienti, ma rilevano le sostanze volatili (biomarker) tramite campioni di urine che segnalano la presenza, anche precoce, di tumori.
I loro rilevamenti hanno una affidabilità del 91% dei casi, e il loro olfatto risulta 8 volte più sensibile dei risultati delle comuni procedure diagnostiche utilizzate finora.
Glenn e Lucy fungono da sostegno ai medici impegnati da anni nella ricerca contro le neoplasie maligne, e contribuiscono ad avvalorare i risultati di laboratorio, in special modo quando i pazienti lamentano o presentano sintomi che non trovano riscontro nelle analisi.
In Inghilterra, dove questi prodigiosi cani sono già utilizzati da anni, è stato dimostrato come, i cani impiegati in queste ricerche, riescano ad individuare precocemente la presenza di tumori, elemento fondamentale per il successo delle cure.
Infatti come ormai sappiamo bene, la guarigione da un tumore maligno è tanto più probabile quanto più precocemente ne viene riscontrata la presenza.
L’ obiettivo della MDDI è quello di diffondere anche in Italia questa metodologia diagnostica con successo, così come da anni avviene in Usa e in Europa.
Il primo addestratore italiano di questi formidabili quattro zampe bio-detective è il cinofilo Marco Sincovich e il primo cane italiano sarà scelto tra un gruppo che si compone di 3 Labrador, un Border Collie, un Bracco Tedesco e un Malinois.
Altri studi verranno condotti in particolare per la prevenzione dei tumori alla prostata, con la collaborazione del Centro Militare veterinario dell’ Esercito e con l’ impiego di alcuni Pastori Tedeschi allevati Al Centro Veterinario militare di Grosseto, il cui addestramento si baserà sulla individuazione del particolare odore che i malati di tumore alla prostata emettono nelle urine.
In un secondo tempo tali tecniche verranno affiancate da strumenti in grado di supportare scientificamente l’ operato dei cani.
Chissà che un giorno non dovremo ammettere che, laddove noi non siamo arrivati, seppure muniti delle più sofisticate tecnologie, sia invece arrivato colui che noi definiamo il nostro più fedele amico, che diverrà così anche il nostro “salvatore“, come già fa in molti altri ambiti.
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