Quando il nostro gatto diventa una tigre feroce….

gatto aggressivo

Spesso si parla della ferocia del cane, e quando si verificano eventi di aggressioni ad esseri umani tutti i giornali ne parlano, tanto che i comportamenti altrettanto aggressivi dei felini, invece, passano inosservati.

Oggi voglio analizzare questo problema, affrontando la questione dalla parte del gatto.

Gli episodi di aggressività dei gatti nei confronti dell’ esser umano sono veramente pochi, soprattutto se paragonati a quelli dei cani. E’ anche vero però che i proprietari tendono meno a cercare l’ aiuto dell’ esperto comportamentalista, perchè in realtà gli effetti di un attacco di micio sono molto meno dannosi.

Nonostante ciò, per il proprietario di un gatto l’ attacco da parte del suo animale rappresenta un evento pesante da accettare e, il più delle volte, compromette seriamente il rapporto gatto-proprietario.

Comunemente si tende a pensare, erroneamente, che il gatto sia un animale non modificabile, da accettare così come è. Invece una adeguata conoscenza del comportamento felino e dei suoi metodi di comunicazione, potrebbe evitare molti problemi.

Un gatto realmente arrabbiato fa veramente paura, anche a coloro che tendenzialmente, secondo le credenze comuni, dovrebbero essere i loro predatori, ossia i cani. Questo perchè, anche se piccolo, dispone di armi di tutto rispetto come le unghie, i denti e soprattutto la sua incredibile agilità.

Non dobbiamo dimenticarci che per il gatto l’ aggressività è qualcosa che rientra nel suo repertorio naturale, come comportamento predatorio. Secondo alcuni studi condotti recentemente dagli istituti di statistiche risulta che la percentuale di gatti con aggressività nei confronti delle persone si aggira intorno al 13%, mentre quella di aggressività tra felini è del 45%.

Le cause più comuni di aggressività sono riconducibili a quelle legate a situazioni di paura o di ansia, alla frustrazione oppure all’  istinto predatorio ridiretto.

Nel primo caso può essere dovuta ad una mancata socializzazione del gattino, in fase di sviluppo, con le persone, oppure ad un evento traumatico subito in un detrminato periodo di vita, anche in età adulta.

Come capire che il gatto sta soffrendo di uno stato ansioso e di paura? Se vediamo il nostro piccolo amico accovacciarsi, tirare indietro le orecchie, dilatatre le pupille, ringhiare e soffiare, sta sicuramente per manifestare la sua aggressività. In questo caso la cosa migliore da fare è lasciarlo in pace e permettergli di nascondersi se lo desidera. Ricordiamoci che in caso di paura o ansia, il gatto non attacca per offendere, ma per difendersi se si sente minacciato da un nostro avvicinamento.

L’ aggressività del gatto da frustrazione, invece si presenta in genere in quei gatti che sono stati fin damolto piccoli a contatto con uomo o hanno avuto uno svezzamento difficile. Questi soggetti, infatti, cercano spesso il contatto con l’ uomo e diventano aggressivi solo quando non ottengono una ricompensa attesa o anche semplicemente quando il pasto quotidiano non arriva puntuale.

Capita a volte che il gatto, soprattutto quello che vive in appartamento, venga privato della possibilità di cacciare delle prede reali, in questo caso si svilupa generalemtne un tipo di aggressività da comportamento predatorio ridiretto, appunto perchè non potendo cacciare,  il felino dirige la propria attenzione sù qualsiasi altra cosa che si muove velocemente come, ad esempio le mani e le caviglie del padrone.
Di fronte a tale comportamento la soluzione più idonea è non gridare e non avere reazioni esagerate, perchè questo non farebbe altro che stimolare ulteriormente l’ istinto predatorio del gatto che a quel punto non ritrarrebbe più le unghie e non inibirebbe più il morso.

Al fine di avere una migliore relazione con il proprio animale occorre sapere che i felini tollerano il contatto e le interazioni fisiche con l’ essere umano per un periodo di tempo limitato, superato il quale il gatto inizia ad afferrare il proprietario con gli artigli delle zampe anteriori , a scalciare con quelle posteriori e a mordere. A noi sembra che questo comportamento sia repentino, un momento prima lo stavamo tranquillamente accarezzando e poi… in realtà prima che inizi il suo attacco il gatto inizia ad irrigidirsi e porta le orecchie indietro fin oad appiattirle sulla testa e muove la coda con piccoli scatti decisi.. subito dopo l’ aggressione, inizia a leccarsi e pulirsi il pelo (grooming). Questo atteggiamento potrebbe essere dovuto all’ esistenza di terminazioni nervose del dolore che si sovrappongono a quelle del tatto creando una misto di eccitazione e dolore quando il gatto viene accarezzato.

Come abbiamo detto è molto più frequente che il felino manifesti la propria aggressività nei confronti dei propri simili. Contrariamente a quanto si pensa, il gatto non è un animale che vive facilmente in compagnia, o meglio lo fa se ha la possibilità di scegliere i propri amici, ma quando capita in convivenza con altri gatti che non entrano nelle sue simpatie, le aggressioni e gli scontri diventano all’ ordine del giorno. Nel caso di più gatti, si verificano spesso episodi di “bullismo” nei confronti di un individuo più debole.  Si può parlare in questo caso di Mobbing, quando più gatti si coalizzano per tormentare un individuo isolato, impedendogli anche a volte di nutrirsi, e costringendolo a trovare riparo in un nascondiglio.

Il consiglio è quello di mantenere sempre separate per ogni gatto le aree per il riposo, l’ alimentazione e la toelettatura dei gatti, e nei casi più gravi di separarli per poi riavvicinarli progressivamente.

Da quanto scritto si evince un’ unica morale della favola: il gatto è un animale dalla psicologia complessa, come e quanto il cane; il trucco per una felice convivenza è quello di imparare a leggere il linguaggio posturale del proprio animale, ed essere consapevoli che anche lui può modificare i propri comportamenti nei nestri confronti.

7 commenti (+aggiungi il tuo?)

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  3. Trackback: Il Gatto dal veterinario: qualche utile consiglio. « Cani e Gatti on line
  4. Fabrizio Pecora
    Set 19, 2015 @ 12:49:18

    Salve la mia gattina Tiaré di 4 anni, dopo la sterilizzazione non ha mai smesso di leccarsi e strapparsi ossessivamente i peli del ventre fino a provocarsi delle ulcerazioni. Nessun veterinario consultato mi ha fornito un rimedio definitivo, e ora sono costretto a tenerla con il collare di elisabetta per impedirle di leccarsi. Sono arrivato alla conclusione che non ci sia un rimedio per questo genere di problemi, non credo che le siano rimasti dei punti interni non assorbiti dopo la sterilizzazione, né può essere un fattore comportamentale perché come padrone sono molto presente e non ho mai portato altri animali né ho dei figli che possano averla in qualche modo ingelosita. Per favore mi aiuti, tutta quest’estate, con tutto il caldo che ha fatto, lei poverina ha sopportato questo “imbuto” in testa, anche se devo dire è bravissima, riesce a fare proprio di tutto, ahimè anche ad acchiappare le lucertole che entravano in giardino nella mia casa del mare. Grazie e buon fine settimana.

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  5. caniegattionline
    Set 21, 2015 @ 08:53:49

    Buongiorno, con i pochi elementi forniti è un po’ difficile risponderle,comunque ci proverò almeno in linea generale.
    Se lei è proprio convinto che il problema sia iniziato dopo l’ intervento, è abbastanza probabile che sia una conseguenza di esso.

    La prima cosa che mi verrebbe da pensare è proprio un problema con le suture, che generalmente sono due: una per la fascia muscolare, più interna, ed una per la cute, più esterna, quindi se non è stato escluso un problema in tal senso sarebbe il caso di approfondire, non è frequentissimo, ma le suture, anche quelle interne, si possono infettare.

    Un altro problema potrebbe essere relativo, invece, proprio all’ interno dell’ addome, dove potrebbero essersi create strane aderenze, infezioni, o altro. Anche questo poco frequente, ma non raro.

    Quello che invece è molto raro è questo tipo di atteggiamento, soprattutto nei gatti, che il più delle volte neanche si rendono conto di essere stati operati: gli animali ascoltano molto più il proprio corpo, di quanto non facciamo noi umani, e credo che la sua gatta le stia comunicando qualcosa che non va.

    Prima di arrendersi e ridurre il tutto ad una diagnosi di stress, io approfondirei maggiormente, magari eseguendo, se non ancora fatto, una ecografia addominale ed una radiografia addominale, possibilmente in un centro specializzato in diagnostica per immagini.

    Se questo risulterà essere negativo proverei a recarmi da uno specialista dermatologo.

    Saluti

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  6. Melania
    Ott 15, 2015 @ 09:04:57

    Salve cerco di spiegarle il problema con il mio gatto lupin di un anno e mezzo castrato.
    Premetto che è stato tolto alla madre molto piccolo, è stato sempre aggressivo nel gioco soprattutto con i morsi e né io né mio marito riusciamo a calmarlo, ma il problema che ci preoccupa ancora di più è k aggressività che ha verso chi entra in casa sia estranei che conoscenti. Soffia e si lancia tra i piedi delle persone che entrano in casa con fare davvero aggressivo. Questa cosa mi preoccupa molto soprattutto x i bambini come posso fare x calmarlo un po. La ringrazio anticipatamente x la risposta

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  7. caniegattionline
    Ott 16, 2015 @ 14:33:23

    Buongiorno, credo che l’ unica soluzione sia quella di chiedere un consulto ad un medico veterinario comportamentalista.
    Saluti

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