Tra le perversioni sessuali, la Zoofilia fa parlare di sé fin dall’ antichità.
Questa deviazione può avere gravi ripercussioni sul comportamento dell’ animale soprattutto se si tratta di un cane.
La Zoofilia, chiamata anche bestialità, è una perversione sessuale che ha stimolato l’ immaginazione dell’ umanità.
Fin dall’ antichità i miti raccontano dell’ accoppiamento tra donne e animali, dove il frutto di tali unioni risultava particolarmente straordinario (mito del Minotauro).
Le società giudeo-cristiane hanno sempre condannato la Zoofilia, e giustiziato sia l’uomo che l’ animale protagonisti di tali atti osceni.
La psichiatria, dal suo canto, ha adottato un atteggiamento ambiguo nei confronti di tali comportamenti, classificando la Zoofilia genericamente tra le perversioni sessuali.
Tuttavia se le motivazioni degli “adepti” hanno ssempre affascinato i ricercatori, le ripercussioni della Zoofilia sul comportamento dell’ animale sono sempre passate inosservate.
Questo è invece un aspetto essenziale del problema, soprattutto se l’animale in questione è un cane, come già detto.
Infatti la sessualità rappresenta per il cane un elemento fondamentale per la vita sociale. Pertanto ogni modificazione nella sfera sessuale sarà la causa di turbe dell’ organizzazione gerarchica, che porterebbero il cane ad aggredire il proprietario o i membri della famiglia con l’ intento di ristabilire le giuste gerarchie all’ interno del “branco“.
I cani “pervertiti” che si sono potuti osservare in medicina veterinaria sono stati sottoposti a visita perchè si mostravano aggressivi nei confronti di uno dei due proprietari: il caso più frequente è quello del cane maschio che ha una relazione sessuale con la padrona e che aggredisce il marito.
Solitamente le aggressioni diventano con il tempo sempre più marcate, e la proprietaria nell’ intento di calmare l’ animale non fa altro che rafforzarle.
Il cane che si trova in posizione dominante cerca di fare approcci con tutte le donne che frequentano abitualmente la casa, mettendo così la padrona in grave difficoltà dal punto di vista sociale con queste persone, e di qui nasce generalmente la sua decisione di interrompere le relazioni con il cane.
Tale strategia però non solo risulta totalmente inefficace, ma provoca nel cane dei comportamenti agressivi di cui la proprietaria stessa è vittima.
A questo punto la donna cerca la via del trattamento terapeutico e si rivolge al veterinario. Il successo della terapia di ripristino delle normali relazioni uomo-cane dipende in gran parte dall’ età in cui il cane ha iniziato le sue “perversioni” con il proprietario: più giovane è il soggetto più alta è la probabilità di veder apparire delle turbe.
E’ il caso tipico dei cuccioli legati ad una relazione affettiva molto forte con la padrona che gioca il ruolo di sostituto materno. Questo legame avrà come effetto quello di fargli identificare la morfologia umana come suo simile, e quindi il futuro compagno.
Il legame i cui risultati sono impossibili da modificare avrà come conseguenza l’ incapacità del cane di riprodursi, perchè esso presenterà una vera “antropofilia“, e quindi la ricerca delle donne come compagne per l’ accoppiamento.
Questa turba resisterà a tutti i trattamenti.
emilianorizzo
Ott 11, 2012 @ 10:11:52
E’ possibile che nei casi di attacchi di cani alle persone o ai bambini della stessa famiglia, ci siano nascosti dei rapporti sessuali con la donna o l’uomo? Non sarebbe il caso di indagare su questi fenomeni, quando per esempio si leggono storie di cronaca di questo tipo? Purtroppo è un fenomeno in piena espansione e bisognerebbe fare di più per stroncare queste pratiche oscene.
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caniegattionline
Ott 11, 2012 @ 15:09:32
Certo, io personalmente lo ritengo possibile, anche perché si instaura in questi casi un rapporto speciale tra uomo e animale che non esclude il sentimento della gelosia, dell’ animale nei confronti del padrone, che può scaturire in aggressioni talvolta violente.
Purtroppo credo sia una materia da trattare in ambito di psicologia umana, dal momento che è l’ essere umano ad intraprendere questo tipo di rapporti con l’ animale.
Come tutte le pratiche di questo tipo ci si trova spesso ad operare in un campo minato.
Comunque penso anche io che in alcuni casi occorrerebbe approfondire prima di puntare il dito sempre e solo contro l’aggressività del cane e adoperarsi di più in questo senso, anche se sono fermamente convinta che ci siano ancora troppi tabù circa l’ argomento.
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emilianorizzo
Ott 11, 2012 @ 15:38:35
Ci sono talmente tanti tabù che in Germania è nato una specie di partito zoofilo…, si chiama Zeta. Senza parlare delle migliaia di siti dedicati a questa perversione presenti su internet. Ci vogliono nuove leggi per contrastare la zoofilia, che spesso è associata anche alla pedofilia, se vogliamo porvi un freno. Ad oggi, in Italia come in molti paesi europei, è una pratica totalmente legale. Una notizia di questi giorni: http://www.leggo.it/zoom/il_sesso_con_animali_spopola_al_nord_aidaa_tanti_casi_in_lombardia_e_ticino/notizie/197702.shtml. Mi sembra una società impazzita.
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caniegattionline
Ott 11, 2012 @ 15:48:48
Purtroppo lo è! Comunque la mia unica intenzione era quella di trattare l’ argomento dal punto di vista scientifico, perché effettivamente si tratta di un disturbo annoverato tra le turbe comportamentali del cane, che ,se trattate, possono essere corrette.
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