Anche il tuo cane soffre di mal d’ auto?

cane in auto

 

Per molte persone viaggiare è un grande piacere, soprattutto in questo periodo dell’ anno in cui, solitamente, si dispone di qualche giorno in più di ferie.

Sono sempre più i proprietari che decidono di portare con sé il proprio animale, ma se il cane soffre di mal d’ auto la libertà di viaggiare può essere sensibilmente limitata e il viaggio può tradursi in una esperienza stressante e spiacevole, tanto da indurre la rinuncia allo stesso.

La cinetosi o mal d’auto è un problema molto più comune di quanto si possa pensare che colpisce un cane su sei, di qualsiasi età, anche se i cuccioli e i cani giovani sono più predisposti. Essa viene indotta da una eccessiva stimolazione degli organi di equilibrio.

I segni tipici di questo disturbo sono agitazione, affanno, salivazione eccessiva, eruttazione e vomito. Spesso la cinetosi porta il cane ad avere una avversione per l’ auto e ciò si manifesta con un disagio che inizia ben prima di salire in auto, caratterizzato da tremori, agitazione motoria e tentativi di fuga.

Fino a pochissimo tempo fa i Veterinari prescrivevano ai pazienti colpiti da questo disturbo farmaci sedativi ed antistaminici per ridurre gli stimoli sensoriali che attivano il centro del vomito al livello del cervello. Questi farmaci, tuttavia, non sono molto specifici e provocano effetti sedativi che possono variare, imprevedibilmente,  da cane a cane.

Infine l’ unica soluzione pratica per risolvere il problema risultava essere quella di rinunciare a viaggiare o a portare con sé il cane.

Oggi, invece, è disponibile sul mercato un trattamento specifico sviluppato appositamente per i cani che soffrono di mal d’ auto e che non induce alcun tipo di sonnolenza, lasciando così l’ animale sveglio, curioso e partecipe.

Il giusto farmaco deve essere prescritto dal medico Veterinario dopo una valutazione delle condizioni cliniche del cane e delle necessità inerenti il viaggio.

Ora non sarete più costretti a lasciare il vostro cane in una pensione durante le vacanze!

Per una migliore vacanza  in compagnia del vostro migliore amico potete trovare qualche utile consiglio in questo articolo.

Il proprietario che affida cani e gatti, ne rimane sempre responsabile in prima persona.

pet walking

Sempre più spesso, soprattutto per motivi lavorativi o nei periodi di vacanza, cani e gatti vengono affidati ad altre persone, quotidianamente o anche per lunghi periodi.

Con il crescere di queste necessità sono aumentate ovviamente anche le offerte da questo punto di vista ed è divenuto sempre più facile trovare qualcuno a cui affidare il proprio animale anche a prezzi stracciatissimi.

Il problema è proprio questo, cioè che il più delle volte si tratta di addetti che si improvvisano cat o dog sitter senza possedere la minima esperienza nel campo e, purtroppo, a volte, senza neanche nutrire un particolare amore verso i nostri amici pelosi.

Si presentano come professionisti del settore, ma in realtà puntano solamente al guadagno economico. Fino a che non accade nulla, questo potrebbe anche andare bene e passare in sordina, a fronte di un risparmio considerevole.

Però, cosa che forse non tutti sanno, occorre sempre tenere ben a mente che il proprietario di un animale domestico è sempre responsabile del proprio cane  o gatto anche quando questo viene affidato ad altre persone.

L’ ultima conferma di questa affermazione ci giunge dalla sentenza 41362/2014 emessa dalla Corte di Cassazione circa un mese fa, che cita: “Il proprietario di un cane risponde delle condizioni in cui viene tenuto anche se l’ha lasciato in custodia ad altri. Infatti, egli non solo deve dare precise indicazioni all’affidatario ma anche assicurarsi che vengano rispettate”.

Nella fattispecie un uomo è stato condannato per aver lasciato il proprio cane legato ad una corta catena senza acqua né cibo, con svariate ferite alle orecchie, in evidente stato di abbandono ed in mezzo alle mosche.

L’ uomo si è difeso dalle accuse affermando che il cane era stato affidato ad altra persona durante la sua assenza, alla quale aveva lasciato una pomata per la cura delle ferite alle orecchie, che evidentemente non era stata utilizzata.

Ma la legge parla chiaro in questi casi (art.727 del codice penale): “il reato di abbandono di animali non è contravvenzione necessariamente dolosa, in quanto può essere commessa anche per semplice colpa, detenere animali in condizioni incompatibili con la loro natura o in stato di abbandono, tanto da privarli di cibo e acqua, è penalmente imputabile anche per semplice negligenza

Per cui, secondo le carte, la Suprema Corte ha ritenuto colpevole l’imputato perché, prima di assentarsi, “non si era curato di far osservare, da parte della persona incaricata di badare al cane, precise attenzioni (tenerlo con sé, liberarlo per un certo tempo, portarlo in giro al guinzaglio di tanto in tanto e munirlo di cibo e acqua sufficiente)”.

Al contrario, ha accertato che  in un momento di piena calura, la ciotola di acqua era vuota o non completamente riempita, come documentato dalle foto, che ritraevano  l’animale con la lingua totalmente di fuori, gli occhi semichiusi, la pelliccia scomposta ed evidenti ferite sanguinolente alle orecchie.

E, ancora, i giudici hanno ritenuto fonte di sofferenza il fatto che il cane sia stato lasciato legato ad una catena “troppo corta” per quattro giorni “salvo che per i pochi minuti destinati alla somministrazione delle crocchette”. Del resto, “la situazione non sarebbe mutata se la catena fosse stata di lunghezza maggiore”.

Da qui la condanna per “l’esistenza di una situazione di incompatibilità con la natura dell’animale”.

Questa è solamente una delle tante sentenze di maltrattamento di animali anche quando il proprietario ne è inconsapevole.

Vi sono poi quei casi in cui, invece, il cane si rende protagonista di danni a cose e persone, magari per una cattiva gestione della persona affidataria, dove a pagare sono sempre i proprietari dell’ animale.

Quindi è sempre meglio fare molta attenzione a ben giudicare le persone a cui affidiamo il nostro cane o gatto, impiegare un bel po’ di tempo per cercare di capire di quali referenze ed esperienze dispongono e, soprattutto, diffidare delle tariffe eccessivamente economiche.

La difficile scelta della Pensione per Fido e Micio

cani sul dondolo




Quando ci si sposta, non sempre si ha la possibilità di condurre con sè il proprio cane o gatto e, se non si ha la fortuna di poterlo affidare ad amici, si pone, dunque, il problema della scelta di una pensione.

Il primo consiglio che posso darvi in merito, è quello di non limitarsi a telefonare alla pensione più vicina, a volte può valere la pena fare qualche chilometro in più.

Prima di affidare il vostro animale in mani altrui, sarebbe comunque bene assicurarsi che sia in buona salute e in regola con le vaccinazioni, anche perché le pensioni serie e professionali esigono sempre il libretto sanitario del cane o gatto.

Se dovete partire in periodi di alta stagione è consigliabile prenotare il posto con largo anticipo e prima di farlo prendere visione della pensione.

Anche se molti gestori si dichiarano disponibili a prendere in consegna l’ animale a domicilio, è preferibile rifiutare questa soluzione, sia perché se sarete voi a portare il vostro amico in “albergo” potrete verificare dove viene sistemato e sia perché per lui sarà più rassicurante avervi accanto in un luogo del tutto sconosciuto.

Il livello di una pensione può essere giudicato in base all’ alimentazione offerta, ai box ed al personale che ci lavora.

Da preferire, a tale proposito, sono quei luoghi che dispongono di un ambulatorio annesso, con un Medico Veterinario pronto ad intervenire qualora se ne verificasse la necessità.

Se vi recate alla pensione nell’ ora dei pasti vi potrete rendere conto di come gli animali siano realmente nutriti e se il gestore vi nega la possibilità di visitare i box, che devono essere di circa 15 mq, puliti, ben areati e illuminati, depennate il nome della Pensione dalla vostra agendina.

Può capitare che nelle pensioni di grandi dimensioni, nei periodi di grande affluenza, il vostro cane o gatto, venga considerato poco più che un numero, data la  mole di lavoro.

In queste circostanze forse è preferibile rivolgersi a delle pensioni più piccole dove l’ atmosfera è più familiare e il vostro amico potrà ricevere anche qualche coccola e qualche attenzione che esulino dalla pappa-pipì-nanna.

Per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, assicuratevi che la pensione scelta sia regolarmente denunciata al Comune, anche perché se l’ esercizio non è riconossciuto le Assicurazioni non rispondono dei danni che l’ animale può subire o causare.

…E non dimenticate di ritirare la ricevuta del pagamento.

Una pensione, per seria che sia, non potrà mai sostituirsi a voi nelle attenzioni per il vostro amico, però è possibile farlo sentire un pò più a suo agio lasciando nel box di soggiorno la sua cuccia, la sua coperta, i suoi giocattoli e, magari, anche qualcosa di vostro.

Una volta lasciato Fido o Micio in “albergo” informatevi regolarmente sulle sue condizioni e lasciate più di un recapito telefonico, in modo da essere sempre raggiungibili per qualsiasi evenienza.

Per quanto riguarda le spese, i prezzi sono molto variabili e dipendono dalla quantità e dalla qualità dei servizi offerti; generalmente viene richiesto di versare un piccolo acconto alla prenotazione, un 50% del totale al momento dell’ ingresso e il saldo nel momento in cui si riprende l’ animale.

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