I vaccini per i cani vengono preparati a partire da virus o batteri il cui potere patogeno è stato inibito, ma la cui capacità di proteggere l’ organismo contro le agressioni microbiche (potere immunogeno), è intatta, se non migliore.
La somministrazione di un vaccino ha per scopo la stimolazione del sistema di difesa (sistema immunitario) di un individuo in modo tale che quest’ ultimo venga a trovarsi nello stesso tempo protetto contro la malattia ed al sicuro da una reazione vaccinica.
Come già detto i vaccini attualmente in commercio contengono quindi o virus o batteri.
I primi sono preparati con virus attivi modificati o inattivati, sono di elevata qualità e danno ottime risposte immunitarie.
I secondi sono formati da batteri o da estratti batterici e garantiscono delle risposte immunitarie meno valide degli altri.
Il colostro, ossia il liquido la cui secrezione precede, subito dopo il parto, la montata lattea della cagna, contiene anticorpi che possono ostacolare la comparsa dell’ immunità di origine vaccinica. Questo fenomeno, osservato in qualsiasi tipo di vaccino, è particolarmente evidente nella vaccinazione contro la Parvovirosi.
In questo caso in fatti il vaccino viene neutralizzato dalla presenza nel cucciolo del colostro materno, presenza che persiste fino alle 7-8 settimane di vita.
Pertanto è sconsigliabile procedere alla vaccinazione prima di tale periodo di vita del cucciolo.
Il metodo di somministrazione del vaccino influisce molto sulla efficacia dello stesso, per questo motivo è opportuno fare riferimento scrupolosamente alle indicazioni dell’ Istituto produttore: nel caso di vaccinazione contro la rabbia, per esempio, l’ iniezione intramuscolare risulta molto più efficace, mentre per quasi tutte le altre malattie il metodo di somministrazione è quello per via sottocutanea.
Per quanto riguarda la protezione dal cimurro la scelta dell’ una o l’ altra via non fa alcuna differenza sull’ efficacia del vaccino.
La dose vaccinica è la stessa per tutti i cani, in nessun caso, quindi, si deve iniettare metà dose con il pretesto che l’ animale è di piccola taglia.
Le risposte immunitarie alle vaccinazioni diventano meno efficaci con l’ avanzare dell’ età del cane, per questo motivo si rende necessario moltiplicare i richiami quando il nostro cane inizia ad invecchiare.
E’ importante ricordare che i soggetti in cattive condizioni di salute o denutriti non rispondono efficacemente ai vaccini, e assicurarsi che il nostro cane non abbia delle malattie in corso quando lo portiamo dal veterinario per fare le vaccinazioni: alcune patologie parassitarie, per esempio,modificano la risposta immunitaria deprimendola (la rogna demodettica ad es. sconvolge l’ attività dei linfociti T).
Ma quali sono i fattori che dopo la vaccinazione intervengono nella protezione dell’ organismo nei confronti di un virus o di una malattia?
Essi possono essere divisi in due gruppi:
- i fattori umorali (immunità umorale) costituiti da sostanze presenti nel sangue e nella linfa: si tratta di anticorpi specifici o immunoglobuline secreti dai linfociti B
- i fattori cellulari (immunità cellulare), ossia i linfociti T, i macrofagi, le linfochine.
Ora che siete al corrente della composizione del vaccino e della sua azione svolta all’ interno dell’ organismo, siete pronti per leggere nel prossimo articolo a quali vaccinazioni, ed in quale momento della sua vita, dobbiamo sottoporre il nostro amato Fido.
Elena
Set 21, 2012 @ 10:51:39
Post utilissimo!
"Mi piace""Mi piace"