Come tutti, o quasi tutti, ormai sappiamo i cani non vedono come noi, anche se, contrariamente a quanto si pensasse in passato, la loro percezione dei colori non è del tutto assente.
In realtà i cani sono in grado di distinguere solo una parte dello spettro visibile, il che vuol dire che riescono a vedere solo alcuni colori.
L’ occhio umano e quello canino sono molto simili tra loro, le differenze dipendono dall’ evoluzione delle due specie.
Infatti, mentre l’ occhio dell’ uomo si è evoluto verso una visione diurna, quello del cane assicura una migliore visione crepuscolare e notturna. Questo ha fatto si che l’ uomo sviluppasse una visione tricromatica, cioè legata alla presenza nella retina di tre tipi di coni (rosso, verde e blu), che consentono all’ occhio di percepire l’ intera gamma di colori.
La retina dei cani invece presenta solo 2 coni, il blu e il giallo, e questo rende l’ animale incapace di distinguere il rosso dal verde. E’ per questo motivo che a volte ci può capitare al parco che il nostro cane non riesca a distinguere immediatamente la pallina rossa che gli abbiamo lanciato sul prato verde.
Il gatto invece, secondo alcuni studi universitari, percepisce i colori in modo molto più attenuato, quasi sfocato.
Rispetto a quella umana, la capacità dei cani di mettere a fuoco e distinguere i dettagli degli oggetti è ridotta del 50%. Addirittura quella dei gatti dell’ 80% rispetto a quella umana.
A loro vantaggio, però, entrambe le specie, canina e felina, hanno una accentuata capacità di distinguere il movimento, che consente loro di vedere un oggetto che si muove anche ad una distanza di 900 m dal loro punto di osservazione, e, grazie alla speciale retina di cui sono dotati ,il “Tapetum Lucidum“, sono in grado di vedere perfettamente anche in condizioni di scarsissima luminosità.
Esempio di visione dei colori nel cane e nell’ uomo.
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