Gli istinti innati del cane addomesticato.

istinto territorio cane

Le caratteristiche comportamentali innate di molte razze sono ben note.

Senza alcun addestramento speciale, i Retriever amano raccogliere oggetti con la bocca e portarli in giro, mostrandoli spesso ai loro proprietari con grande orgoglio.

I Pointer puntano le cose che destano il loro interesse, prima di indagare.

I cani da pastore amano radunare tutti gli animali, comprese le persone.

E le razze di Spitz, i Dobermann ed i Terrier sono guardiani per istinto.

Proteggere la propria casa e i suoi abitanti dagli intrusi umani o canini è un istinto territoriale fondamentale  e comune a tutti i cani.

Gli uccelli e gli altri animali sono spesso ignorati da Fido, ma esso considera uomini e cani come sconosciuti appartenenti alla sua stessa specie e, quindi, potenzialmente pericolosi.

Il proprietario del cane è solitamente visto come il capo branco responsabile della difesa della casa. Se il capo branco accetta un estraneo senza nessuna “aggressione“, anche il cane farà lo stesso.

In assenza del capo branco il cane se ne assume il ruolo e si comporta in maniera completamente differente (istinto del branco). In questo caso anche una cagnetta tranquilla può rivelarsi terribilmente aggressiva.

Discorso a parte merita l’ istinto della “caccia al postino“. I visitatori di passaggio del territorio contribuiscono a rinforzare il comportamento protettivo nei confronti della propria casa.

Il cane abbaiando intima loro di tenersi lontani ed essi vanno via rapidamente.

Ciò viene interpretato dall’ animale come una reazione di paura, riconoscendo così nella loro divisa il segno distintivo di una persona che può cacciare e che di sicuro batterà in ritirata.

E’ possibile affrontare questo comportamento del cane, organizzando delle presentazioni sorvegliate tra lui e i visitatori e dimostrandogli regolarmente che voi, come capo branco, accettate la presenza degli ospiti, sempre che sia veramente così!

Nonostante i cani siano stati addomesticati per migliaia di anni, alcuni eseguono ancora istintivamente i movimenti della caccia e della cattura della preda.

Possono inseguire, catturare e perfino uccidere piccole prede, come ad esempio le lucertole o gli scoiattoli, ma il più delle volte si precipitano su di esse con fare minaccioso per poi rinunciarvi all’ ultimo minuto.

La caccia ai gatti è forse un classico, ma in realtà i cani considerano i cugini felini più un passatempo che un vero e proprio cibo. Le loro ridotte dimensioni, la rapidità dei movimenti e la loro inclinazione a scappare, stimolano il naturale istinto predatore del cane.

Di solito la caccia è innocua e spesso si risolve con una bella soffiata del gatto. Non a caso ormai siamo abituati a vedere convivere pacificamente cani a gatti, o quantomeno con la massima tolleranza delle libertà altrui.

Le pecore, invece, rappresentano una preda naturale. Quando vengono cacciate la loro unica reazione è la fuga, quindi se il cane non è abituato alla presenza delle pecore, come può esserlo un cane pastore, sicuramente correrà loro incontro cercando di morderle e, nel peggiore dei casi, ucciderle.

Questo comportamento può avere dei risvolti tragici, perché spesso i fattori sparano in direzione del cane aggressore senza troppi complimenti per difendere il proprio gregge.

Se ci si trova in prossimità di un gruppo di pecore è preferibile non correre rischi e tenere il cane al guinzaglio.


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