La congiuntivite nel cane è un’ affezione frequente, che si qualifica troppo spesso come banale e che si traduce in una infiammazione della congiuntiva.
La congiuntiva, secondo strato protettivo dell’ occhio dopo le palpebre, è spesso colpita da ogni sorta di polveri irritanti, siano esse infettive o meno.
Si tratta di una mucosa riccamente e finemente vascolarizzata che, in condizioni normali, offre un aspetto bianco madreperla.
Grazie alla sua trasparenza naturale è una vetrina dietro la quale nessuna infiammazione dell’ occhio può passare inosservata.
I principali sintomi clinici che caratterizzano la congiuntivite sono il rossore della mucosa, congestionata, il fastidio della luce, o fotofobia, e il blefarospasmo, che induce il cane a strizzare frequentemente l’ occhio.
Tutto ciò comporta una lacrimazione ed un’ epifora più o meno abbondanti.
Per epifora si intende lo scorrimento delle lacrime sulle guance, nei casi in cui esse non possano passare tramite i punti lacrimali, e va distinta dalla lacrimazione che corrisponde, invece, ad una ipersecrezione di lacrime.
Clinicamente è molto difficile distinguere i due casi, e per farlo il Veterinario si serve del Test di Schirmer, che consente di stimare la secrezione acquosa della pellicola lacrimale e di fare una distinzione tra secrezione lacrimale e secrezione riflessa per irritazione.
La congiuntivite è una affezione dolorosa che deve essere curata molto velocemente per il benessere dell’ animale. La congestione dei vasi congiuntivali comporta un rapido edema che si traduce nella formazione di un cuscinetto a livello della palpebra, chiamato chemosi. La mucosa assume allora un aspetto vellutato splendente.
In alcune razze, come il Pastore Tedesco ad esempio, la congiuntivite può essere di tipo follicolare: le cellule linfatiche che partecipano alla protezione immunitaria della congiuntiva, si moltiplicano e si uniscono in follicoli che possono raggiungere anche dimensioni di un millimetro di diametro.
Nel caso in cui si tratti di congiuntivite follicolare in senso stretto i follicoli si posizionano sulle congiuntive bulbari e delle palpebre.
Se invece si tratta di ipertrofia dei follicoli linfoidali, questi si localizzano a livello della membrana nittitante.
Le cause della congiuntivite possono essere molteplici, tra cui quelle infettive, ma le più comuni sono di sicuro quelle riconducibili a fattori fisici.
In primis ci sono i corpi estranei, tra cui le polveri e le spighette che si introducono sotto la terza palpebra o nella piega palpebrale.
Nelle trichiasi il corpo estraneo è parte integrante della palpebra, ossia una ciglia mal piantata che sfrega sulla congiuntiva e a volte anche sulla cornea.
Anche l’ entropion può scatenare nell’ occhio del cane delle forti congiuntiviti.
Nelle cheratocongiuntiviti secche è, quasi paradossalmente, la secchezza oculare all’ origine di irritazioni ed infiammazioni delle congiuntive.
Anche le allergie non sono rare nei cani e possono di frequente essere causa di congiuntiviti, ma qui si apre tutto un altro discorso che richiederebbe un capitolo a parte.
Spesso sono anche molti comportamenti sbagliati del cane, come ad esempio mettere la testa fuori dal finestrino dell’ auto in corsa, a procurare infiammazioni e irritazioni degli occhi e, in questo caso, anche otiti alle orecchie.
Come già affermato, una congiuntivite deve essere trattata velocemente, sia per dare sollievo immediato al cane che per evitare spiacevoli complicazioni.
La cura è senza dubbio locale, tramite l’ applicazione di un collirio che dovrà essere scelto dal medico Veterinario in base al tipo di congiuntivite riscontrata.
La cosa importante è prestare molta dedizione nei primi giorni di terapia, perché il trattamento deve essere ripetuto da 4 a 6 volte al dì: infatti sia l’ ammiccamento che la lacrimazione stessa tendono ad eliminare il collirio, che deve quindi essere frequentemente instillato negli occhi del cane.