Il cuore è un muscolo che, al pari di una pompa, distribuisce il sangue all’ interno dell’ organismo.
Nel cane come nell’ uomo, il cuore è costituito da quattro cavità: due atri (di destra e di sinistra), chiamati anche orecchiette, e due ventricoli (di destra e di sinistra).
La parte destra del cuore è indipendente da quella sinistra, ma ciascun atrio comunica con il ventricolo corrispondente tramite una valvola.
Il sangue ossigenato dai polmoni affluisce nell’ atrio sinistro portato dalle vene polmonari, quindi passa nel ventricolo sinistro che, per effetto di una potente contrazione (sistole), lo espelle nell’ aorta.
Grazie alla rete arteriosa il sangue verrà poi distribuito al complesso dei tessuti.
Durante il suo viaggio nell’ organismo il sangue si impoverisce di ossigeno e si arricchisce di anidride carbonica, per tornare alla fine al cuore, servendosi della rete di vasi del sistema venoso.
Penetra così nell’ atrio destro tramite le vene cave (inferiore e superiore) e passa nel ventricolo destro, la cui contrazione lo conduce, attraverso l’ arteria polmonare, ai polmoni, dove verrà nuovamente depurato e ossigenato.
Il cuore è in grado di modificare la sua portata in funzione del bisogno, aumentandola sotto sforzo per migliorare l’ ossigenazione delle cellule muscolari sollecitate.
Questo adattamento corrisponde ad un aumento della frequenza cardiaca.
Quest’ ultima varia, in modo del tutto naturale, in base all’ età ed alla taglia del cane. Nei cuccioli la frequenza cardiaca è più elevata (70-220 bpm) rispetto ai cani adulti (70-220), nei quali si differenzia in funzione della taglia: cani piccoli (70-180) e cani grandi (70-140).
L’ esame della funzionalità del cuore è alla base di ogni visita veterinaria a qualsiasi età del cane. In particolare è estremamente importante la prima visita del cucciolo, perché è proprio in questa fase della vita (già dalle prime settimane) che le cardiopatie congenite sono individuabili.
Una volta scoperte, alcune di queste possono essere poi trattate chirurgicamente.
Nel cane adulto un esame attento del cuore potrà consentire al veterinario di individuare la causa di eventuali sintomi come ad esempio, tosse, difficoltà respiratoria o, anche sincopi.
Per valutare il funzionamento del cuore generalmente l’ iter che il veterinario di base segue di distingue in quattro fasi.
Come prima cosa è importante effettuare un esame clinico posizionando la mano sulla parte sinistra del torace del cane per sentire i battiti cardiaci e misurarne la frequenza e la regolarità: in un animale in buone condizioni di salute è possibile anche avvertire un’ aritmia sinusale respiratoria, ossia un aumento del battito nella fase inspiratoria ed una diminuzione nella fase espiratoria.
In alcuni stati patologici è possibile, invece, avvertire delle vibrazioni anormali.
Il secondo step è l’ auscultazione effettuata con l’ ausilio di uno stetoscopio, tramite il quale sarà possibile individuare una disfunzione valvolare.
In linea generale le anomalie valvolari provocano un soffio cardiaco, che può però anche indicare la presenza di una comunicazione inconsueta tra i ventricoli o tra gli atri.
Per individuare l’ origine del soffio è necessario prendere in considerazione la localizzazione ed il momento, rispetto al ciclo cardiaco, in cui esso si produce.
L’ auscultazione con lo stetoscopio può inoltre essere utile per individuare anomalie o irregolarità del ritmo cardiaco, come le anomalie non fisiologiche, cioè diverse da quella sinusale respiratoria, e svelare modificazioni nell’ intensità dei rumori cardiaci.
Nel caso in cui l’ esame clinico e l’ auscultazione del cuore destassero anche solo il sospetto di un qualche problema il veterinario si avvarrà di altri mezzi diagnostici come le radiografie del torace e l’ ecocardiografia.
Le radiografie, una laterale ed una ventrale, consentono di rendere visibili le cavità cardiache e di individuarne eventuali dilatazioni in caso di insufficienza cardiaca.
Inoltre è possibile con questo mezzo diagnostico visualizzare le arterie e l’ area polmonare, cosa di non poco conto, visto che le disfunzioni cardiache si ripercuotono spesso anche sui polmoni, e, viceversa, alcune cardiopatie hanno una origine polmonare (edema polmonare, broncopneumopatie croniche)
Di sicuro l’ ecocardiografia è il metodo maggiormente diagnostico per lo studio del cuore, grazie al quale è possible individuare le miocardiopatie molto comuni nei cani di razza grande, e i tumori del muscolo cardiaco.
Dal momento che il buon funzionamento del cuore condiziona notevolmente lo stato di salute del cane e la sua qualità di vita, è di grandissima importanza effettuare controlli regolari al fine di individuare precocemente anche la benché minima anomalia ed intraprendere un trattamento adeguato.