Norvegese
Il Norvegese delle Foreste viene considerato il gatto sacro degli antichi Vichinghi: esso accompagnava i marinai durante le navigazioni e proteggeva le stive dai topi.
In questo modo sbarcarono in Inghilterra, in Francia ed in seguito anche in Sicilia e America.
La prima data certa risale al 1599 quando il prete e naturalista norvegese Peter Friis, lo classificò per la prima volta.
Solo nel 1841, però, grazie alla opera Di Asbjornsen e Moe, “Favole popolari norvegesi“, il Gatto Norvegese diviene patrimonio culturale della Norvegia.
Questa razza ha sviluppato caratteristiche uniche nel mondo felino: è un gatto forte , imponente, alto, con una cute che, nella stagione invernale, si ispessisce e il mantello si allunga di circa 10 cm.
Il pelo che lo protegge dal freddo è grasso e idrorepellente, ma allo stesso tempo si asciuga facilmente.
L’ accurata selezione lo ha, nel tempo, differenziato da razze con le quali in passato è stato spesso confuso come il Maine Coon e l’ Angora.
Grazie al suo particolare mantello non necessita di meticolose toelettature. In estate perde quasi del tutto il pelo, tranne i ciuffi sulle orecchie e la coda, che permettono di capire anche in questa stagione che si tratta di una razza a pelo semi-lungo.
Il gatto Norvegese è un abilissimo arrampicatore che riesce a scalare tranquillamente un albero di 20 metri di altezza.
Non sono ammessi accoppiamenti con altre razze e sono riconosciuti in esposizione tutti i colori eccetto quelli a motivo Siamese.
Caratteristiche della razza:
- Gli occhi sono a mandorla e abbastanza profondi;
- Le orecchie sono medio-grandi, lunghe e aperte alla base;
- Il corpo è forte con ossatura pesante e molto muscoloso;
- Il pelo è di tessitura ruvida, doppio e semi-lungo, idrorepellente;
- La coda è lunga e ricca di pelo.
Caratterialmente il Gatto delle Foreste è indomito e fiero, un po’ selvaggio. E’ un gatto coccolone, ma ha una personalità forte e orgogliosa che lo rendono poco incline alle eccessive smancerie.
Molto paziente e mai aggressivo è idelae per accompagnare bambini e anziani nel loro cammino di vita. E’ un giocherellone mai stanco.