Fido dal veterinario: qualche utile consiglio.

cane in ambulatorio veterinario

Il mio parere è che il cane dal Veterinario sia più facilmente gestibile rispetto a quanto non lo sia il gatto, però questa affermazione si basa esclusivamente sulla mia esperienza personale.

Nonostante ciò accade molto spesso che Fido non digerisca bene il proprio medico curante, il più delle volte non a causa di quest’ ultimo.

Come molti proprietari avranno sicuramente già sperimentato, il cane riconosce l’ ambulatorio veterinario a distanza di diverse centinaia di metri, e quando arriva nei pressi inizia a divincolarsi, a defilarsi oppure ad impuntarsi con le zampe anteriori, coda ben nascosta e orecchie abbassate.

In questi casi tirarlo eccessivamente con il guinzaglio o trainarlo di forza all’ interno della sala d’ attesa non è una buona pratica e risulta essere controproducente. Infatti queste manovre rischiano di provocare un ulteriore stress che si andrebbe a sommare a quello già causato dall’ imminente visita.

La cosa migliore da fare è quella di prendere il vostro cane in braccio, se possibile, o cercare di convincerlo accucciandovi accanto a lui e pronunciando parole dolci e tranquillizzanti. Anche se i cani sono molto testardi, sanno comprendere bene i nostri messaggi.

La prima regola per avere meno problemi nel momento in cui ci si reca dal Veterinario è quella di far familiarizzare il cane fin da cucciolo con gli odori dell’ ambulatorio e con il medico stesso. Purtroppo dobbiamo considerare il fatto che una cattiva esperienza in età giovane probabilmente rimarrà nella memoria dell’ animale per molti anni: in quel caso forse sarebbe opportuno cambiare ambulatorio e medico.

Di fondamentale importanza è cercare di essere calmi voi stessi per primi perché il vostro amico peloso è in grado di percepire ogni minimo cambiamento nello stato d’ animo ed ogni tensione. Proprio per questo motivo è indispensabile fidarsi del medico che visita il cane e cercare di instaurare con lui un rapporto amichevole che dia a Fido l’ impressione che stiate dialogando tranquillamente con una persona amica.

Quando il vostro cane si trova sul lettino di visita sarebbe opportuno con una mano accarezzarlo e con l’ altra tenere il collare, in modo blando, ma pronti a evitare eventuali movimenti della testa:  anche se il cane indossa la museruola, una testata può comunque far male a voi o al veterinario.

Un’ altra strategia efficace per affrontare al meglio questa esperienza, che per alcuni costituisce davvero una sfida altamente disincentivante, consiste nel ritagliarsi un ampio lasso ti tempo da dedicare alla visita del cane. Fare le cose con calma , senza smaniare in sala d’attesa, tranquillizza estremamente Fido. Eventualmente si potrebbe impiegare il tempo di attesa facendo delle passeggiate nei dintorni dell’ ambulatorio o giocando con il vostro amico per distrarlo.

Se invece si decide di aspettare il proprio turno in sala d’ attesa, sarebbe opportuno evitare di sedersi accanto alla gabbietta di un micio, sia per non spaventare il povero gatto, che per non eccitare eccessivamente il vostro cane.

Così come quando si va a passeggio con Fido, allo stesso modo, quando ci si reca in un ambulatorio veterinario è necessario condurre il cane al guinzaglio e portare con sé la museruola, anche se le strutture veterinarie ne sono provviste, il vostro animale si sentirà di sicuro più a suo agio con la sua personale museruola che non con una piena zeppa di odori di altri cani.

A tale proposito il mio consiglio è quello di abituare il vostro fedele amico ad indossare la museruola anche in casa, magari per pochi minuti al giorno, ed in corrispondenza di qualcosa di piacevole. Un buon metodo sarebbe quello di mettergli la museruola e, alla stessa stregua di un travestimento buffo, ridere di lui e scattare delle foto. Alla fine, pur di strapparvi un sorriso sarà ben contento di fare un piccolo sacrificio, e chissà, dopo qualche tempo, sarà lui stesso a chiedervela.

Molto importante è anche, sempre tra le mura domestiche, abituarlo a sottoporsi spesso al controllo delle orecchie, della bocca, delle zampe, della coda: tutte cose per lui fastidiose, ma di certo non dolorose!

Se la motivazione della visita è associata a sintomi particolari è preferibile lasciare il cane digiuno, in modo che il medico possa effettuare eventuali analisi del sangue, e se ci riuscite prelevare una piccola quantità di urine in un contenitore di plastica.

Se la visita è andata al di sopra delle vostre migliori aspettative, allora il vostro cane si è veramente meritato una bella ricompensa e tantissimi complimenti, che dovranno protrarsi per tutta la serata. Capirà in questo modo che quello è il giusto comportamento da tenere.

Alla base di questi piccoli consigli deve sussistere uno stretto rapporto di fiducia tra voi e il vostro amico a quattro zampe, perché esso deve avere la certezza assoluta che non gli fareste mai una cosa per il suo male, senza ombra di dubbio.

In ultimo occorre ricordare che seguire questi suggerimenti può essere utile ma non sempre risolutivo, perché, purtroppo e per fortuna, ogni cane è un individuo a sé, e solo chi ci convive giorno dopo giorno, può sapere quale sia il miglior metodo di comunicazione con il proprio animale.

I canali comunicativi della “parlata” canina.

linguaggio del cane

Quando il cane comunica con i suoi simili, ma anche con l’ essere umano, utilizza dei modi di espressione che nel linguaggio tecnico vengono chiamati canali di comunicazione: vocale, olfattivo e visivo.

Fin da cuccioli i cani emettono diversi vocalizzi per manifestare i loro stati emotivi, basti pensare al richiamo dei piccoli nei confronti della madre per ottenere cibo o protezione.

Nel corso della vita questo canale comunicativo (vocale) perde via via di importanza, tanto che il cane adulto diviene molto meno loquace del cucciolo, eccezion fatta per alcune razze particolari come i Segugi che mantengono nel tempo un vasto repertorio di vocalizzi che gli consentono di dare indicazioni al proprio padrone durante le battute di caccia.

A differenza della specie umana, il senso dell’ olfatto, riveste per i cani una importanza determinante. Essi infatti lo utilizzano per inviare la maggior parte dei segnali relativi al rango sociale e allo stato di ricettività genitale.

I maschi, per esempio, si dilettano in acrobazie che ai nostri occhi risultano essere buffe, per depositare le proprie urine in un luogo che sia ben visibile, ma anche “annusabile” da altri maschi che si trovino a passare da quelle parti:  si tratta della famosa “costruzione del territorio“, che ormai tutti conosciamo.

Le femmine, dal canto loro, quando sono in calore rilasciano sul terreno le loro secrezioni per richiamare l’ attenzione del maschio.

Vi sono poi molti altri modi in cui i cani utilizzano il proprio senso dell’ olfatto, uno dei quali è, per esempio, il riconoscimento delle sostanze tossiche o velenose che spesso rappresentano una minaccia per i cani randagi. Per non parlare, ovviamente, dei  cani antidroga o di quelli che, come abbiamo visto qualche articolo fa, utilizzano il loro sensibilissimo tartufo per prevenire molti tumori umani.

Il canale visivo è costituito dalla combinazione di mimiche facciali e posture del corpo. Molto sviluppato nell’ adulto, risulta essere praticamente assente nel cucciolo, che di fatto è incapace di utilizzare questo mezzo di comunicazione perché non ha ancora il perfetto controllo del proprio corpo.

Nella mimica facciale del cane sono sollecitati principalmente tre gruppi di muscoli:

  • I muscoli auricolari che consentono il movimento delle orecchie;
  • i muscoli labiali che permettono alle labbra di muoversi;
  • la muscolatura palpebrale che viene utilizzata per modificare le dimensioni degli occhi.

Nei soggetti dominanti il portamento eretto delle orecchie accompagnato da una calma apparente della faccia esprime la loro posizione gerarchica elevata. Per contro, nei soggetti di rango inferiore si possono osservare dei movimenti degli angoli degli occhi e delle guance.

Nonostante sia un parametro difficile da valutare, il diametro delle pupille evidenzia in modo inconfondibile lo stato emozionale del cane: la pupilla si presenta ben dilatata se le sensazioni sono piacevoli, e molto ristretta se invece il cane si trova ad affrontare situazioni spiacevoli.

I segnali del corpo possono essere molteplici. Se il cane si raggomitola e si fa piccolo piccolo, per esempio, dinnanzi all’ attacco di un simile o di una persona, è un chiaro segno del fatto che esso non vuole essere coinvolto in alcun modo in un litigio.

O ancora, se si butta giù a terra con la pancia rivolta verso l’ alto, indica un evidente segnale di resa assoluta, mentre se abbassa il corpo, tira indietro le orecchie sulla testa quando si sente minacciato, vuol dire che non avendo altra via di fuga, si sta preparando a lottare.

Quando un cane deve affermare la sua posizione di dominante nei confronti di un altro soggetto porta la sua testa sul collo di quest’ ultimo, il quale deve accettare di buon grado il gesto.

Al fine di poter instaurare un ottimo rapporto con il proprio animale domestico è molto importante conoscere ed imparare a comprendere i suoi canali comunicativi, anche per evitare spiacevoli fraintendimenti che potrebbero portare, in casi estremi, a collisioni di più o meno grave esito.



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