I canali comunicativi della “parlata” canina.

linguaggio del cane

Quando il cane comunica con i suoi simili, ma anche con l’ essere umano, utilizza dei modi di espressione che nel linguaggio tecnico vengono chiamati canali di comunicazione: vocale, olfattivo e visivo.

Fin da cuccioli i cani emettono diversi vocalizzi per manifestare i loro stati emotivi, basti pensare al richiamo dei piccoli nei confronti della madre per ottenere cibo o protezione.

Nel corso della vita questo canale comunicativo (vocale) perde via via di importanza, tanto che il cane adulto diviene molto meno loquace del cucciolo, eccezion fatta per alcune razze particolari come i Segugi che mantengono nel tempo un vasto repertorio di vocalizzi che gli consentono di dare indicazioni al proprio padrone durante le battute di caccia.

A differenza della specie umana, il senso dell’ olfatto, riveste per i cani una importanza determinante. Essi infatti lo utilizzano per inviare la maggior parte dei segnali relativi al rango sociale e allo stato di ricettività genitale.

I maschi, per esempio, si dilettano in acrobazie che ai nostri occhi risultano essere buffe, per depositare le proprie urine in un luogo che sia ben visibile, ma anche “annusabile” da altri maschi che si trovino a passare da quelle parti:  si tratta della famosa “costruzione del territorio“, che ormai tutti conosciamo.

Le femmine, dal canto loro, quando sono in calore rilasciano sul terreno le loro secrezioni per richiamare l’ attenzione del maschio.

Vi sono poi molti altri modi in cui i cani utilizzano il proprio senso dell’ olfatto, uno dei quali è, per esempio, il riconoscimento delle sostanze tossiche o velenose che spesso rappresentano una minaccia per i cani randagi. Per non parlare, ovviamente, dei  cani antidroga o di quelli che, come abbiamo visto qualche articolo fa, utilizzano il loro sensibilissimo tartufo per prevenire molti tumori umani.

Il canale visivo è costituito dalla combinazione di mimiche facciali e posture del corpo. Molto sviluppato nell’ adulto, risulta essere praticamente assente nel cucciolo, che di fatto è incapace di utilizzare questo mezzo di comunicazione perché non ha ancora il perfetto controllo del proprio corpo.

Nella mimica facciale del cane sono sollecitati principalmente tre gruppi di muscoli:

  • I muscoli auricolari che consentono il movimento delle orecchie;
  • i muscoli labiali che permettono alle labbra di muoversi;
  • la muscolatura palpebrale che viene utilizzata per modificare le dimensioni degli occhi.

Nei soggetti dominanti il portamento eretto delle orecchie accompagnato da una calma apparente della faccia esprime la loro posizione gerarchica elevata. Per contro, nei soggetti di rango inferiore si possono osservare dei movimenti degli angoli degli occhi e delle guance.

Nonostante sia un parametro difficile da valutare, il diametro delle pupille evidenzia in modo inconfondibile lo stato emozionale del cane: la pupilla si presenta ben dilatata se le sensazioni sono piacevoli, e molto ristretta se invece il cane si trova ad affrontare situazioni spiacevoli.

I segnali del corpo possono essere molteplici. Se il cane si raggomitola e si fa piccolo piccolo, per esempio, dinnanzi all’ attacco di un simile o di una persona, è un chiaro segno del fatto che esso non vuole essere coinvolto in alcun modo in un litigio.

O ancora, se si butta giù a terra con la pancia rivolta verso l’ alto, indica un evidente segnale di resa assoluta, mentre se abbassa il corpo, tira indietro le orecchie sulla testa quando si sente minacciato, vuol dire che non avendo altra via di fuga, si sta preparando a lottare.

Quando un cane deve affermare la sua posizione di dominante nei confronti di un altro soggetto porta la sua testa sul collo di quest’ ultimo, il quale deve accettare di buon grado il gesto.

Al fine di poter instaurare un ottimo rapporto con il proprio animale domestico è molto importante conoscere ed imparare a comprendere i suoi canali comunicativi, anche per evitare spiacevoli fraintendimenti che potrebbero portare, in casi estremi, a collisioni di più o meno grave esito.



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Una storia di vera amicizia tra gatti.

Una storia commovente che ci porta a riflettere sul fatto che anche gli animali nutrono sentimenti profondi di amore e di amicizia al pari degli esseri umani.

Da qualche giorno in Cina, la cronaca sta monitorando il comportamento di un gattino che a Xi’an, nella Cina Occidentale, si sta letteralmente lasciando morire di fame, per la sofferenza provocata dalla perdita del suo compagno di vita.

I due gatti infatti, rimasti orfani fin da piccoli, e cresciuti in strada come randagi, non si sono mai separati, fino al momento in cui uno dei due, purtroppo, è stato investito da una automobile che viaggiava ad alta velocità ed ha perso la vita.

Il micio dopo aver assistito alla scena che lo ha privato del suo miglior amico, si è accovacciato al suo fianco e da quel giorno non vuole rasseganrsi alla sua morte. Da giorni miagola, prova a risvegliarlo con le zampine e si rifiuta completamente di mangiare.

Nonostante alcuni passanti abbiano cercato di riporre il corpicino esanime in una scatola, il suo compagno non lo ha abbandonato, ed ora rimane il problema di convincerlo a mangiare qualcosa prima che la situazione precipiti.

Questa bellissima storia d’ amore è la dimostrazione che, a dispetto di quanto affermino gli scettici, anche i gatti, che spesso vengono definiti come animali freddi, insensibili e opportunisti, invece abbiano un animo profondo e generoso, e soprattutto la capacità di amare in modo del tutto disinteressato i propri simili e anche l’ uomo.



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