La locomozione del cane: appiombi ed andature.

Passo, ambio, trotto, galoppo cane

Gli appiombi indicano la direzione e la posizione che le zampe del cane prendono in rapporto al suolo.

Per definire le diverse tipologie si utilizzano delle linee immaginarie nelle quali si inscrivono i raggi degli arti.

Le due grandi linee verticali da prendere in considerazione partono rispettivamente dalla punta della spalla e da quella della natica.

Gli appiombi si valutano osservando di profilo, di fronte e da dietro il cane, in appoggio normale sul suolo.

Di profilo la linea verticale che parte dalla punta della spalla deve cadere leggermente davanti al piede.

Se cade molto avanti si dice che il cane è “ben piantato” (termine che si usa solo per il treno anteriore), se cade nel mezzo del piede o dietro si dice che il cane è “sotto di se”.

Dal davanti la linea immaginaria verticale che parte dalla punta della spalla deve dividere in due parti uguali l’ avambraccio, il gomito, il metacarpo e le estremità.

Se le zampe sono rettilinee, ma all’ interno di queste linee, si dice che il cane è “chiuso sul davanti”, se, invece, solo i piedi sono all’ interno della linea il cane è definito “cagnolo”, allo stesso tempo i gomiti possono essere all’ esterno delle linee  ed in questo caso si dice che il cane è “sgomitato”; se il piede è all’ esterno della linea il cane è “mancino”.

Questi difetti di appiombo, valgono anche per gli arti posteriori fatta eccezione per “piantato”.

L’ immagine seguente potrà sicuramente illustrare in modo più chiaro i difetti di appiombo.

difetti appiombi zampe cane

Il cane è un quadrupede che non poggia sempre simultaneamente le sue quattro zampe sul suolo. Tutto dipende dalla sua andatura, ossia dal suo modo di procedere: passo, ambio, trotto o galoppo.

Il passo è l’ andatura meno rapida: ogni zampa si solleva isolatamente mentre il corpo si sostiene sulle altre tre.

Nell’ ambio, poco utilizzata, due zampe si sollevano contemporaneamente e dallo stesso lato.

Nel trotto le due zampe che si sollevano insieme sono quelle diagonalmente opposte. Questa è l’ andatura impiegata nelle corse di resistenza, come ad esempio quelle che affrontano i cani da slitta.

Ma è al galoppo che il cane è più rapido: si appoggia su una sola zampa e può anche stare alcuni istanti senza toccare terra.

In corsa un levriero può raggiungere punte di 60 km/h. Un tale sforzo implica una impressionante dispersione di energia e richiede una rigorosa preparazione.

Nel cane, contrariamente al gatto, l’ inserzione dei muscoli flessori delle zampe posteriori non permette le flessioni rapide e potenti necessarie allo scatto, in compenso, però, esso presenta incontestabili attitudini alla corsa.

La muscolatura lombare e delle natiche è tale da portare le zampe posteriori proprio dietro l’impronta di quelle anteriori. Nei levrieri questa facoltà è talmente svilppata  che la zampa posteriore si pone esattamente sull’ orma di quella anteriore, il che giustifica l’ espressione “mettersi le gambe in spalla”.

Per quanto riguarda l’ equilibro del cane in movimento è importante sapere che il centro nervoso dell’ orientamento è posto nell’ orecchio interno, dove alcuni recettori captano le informazioni relative alla posizione del cane nello spazio e le trasmettono alla corteccia cerebrale, che le analizza insieme a quelle fornite dalla propiocezione.

Nel cane, così come nell’ uomo, le otiti possono alterare l’ equilibrio compromettendo la deambulazione.

In  acqua la situazione è un po’ diversa, dal momento che il cane non può poggiare le zampe al suolo.

In questo caso è la muscolatura addominale col muscolo pellicciaio ad indicare la posizione del corpo.

Il suo modo specifico di nuotare è condizionato dalla inserzione della muscolatura dell’ avambraccio: il cane avanza lanciando in avanti i suoi arti anteriori e richiamandoli prontamente.

Labrador, Golden Retriever e Terranova sono le razze più adatte all’ acqua: il loro pelo, ricco di sottopelo e impregnato di sostanze untuose altamente  idrorepellenti, forma una vera e propria muta da sommozzatori, per questo essi vengono abitualmente impiegati come cani da soccorso in acque libere.


CANI

Il sesto senso del gatto.

 

Molte persone sono convinte che il gatto abbia delle capacità extrasensoriali. Non è possibile avvalorare o meno questa tesi, ma una cosa è certa: come tutti gli animali, anche il gatto, ha una percezione delle cose molto più accentuata della nostra.

I felini sono, infatti, in grado di percepire odori, suoni, vibrazioni, variazioni atmosferiche, di pressione e di luce che gli umani non riuscirebbero mai ad individuare.

In realtà siamo noi che abbiamo perso nei millenni queste doti di contatto con le vibrazioni naturali e che quindi siamo portati a credere che i gatti abbiano del soprannaturale.

Essi sono in grado di sfruttare al massimo non solo i canonici 5 sensi, ma anche il famoso “sesto senso“, ossia quella straordinaria abilità intuitiva che va al di là di ogni logica umana, ma che nulla ha a che fare con la magia, come spesso si pensa.

Chi convive con un gatto di sicuro avrà potuto apprezzare queste capacità: gatti in grado di reagire in anticipo a eventi particolari, quali i terremoti , l’ eruzione di un vulcano, o l’ arrivo di un temporale, percependone molto prima le vibrazioni; gatti che, grazie al loro straordinario senso dell’ orientamento, sono stati in grado di ritrovare la strada di casa lontana chilometri e chilometri.

Tutto ciò dovuto semplicemente  al corretto e pieno utilizzo degli organi di senso, e anche ad una memoria infallibile: con l’ attenta osservazione dell’ inclinazione dei raggi solari sulla superficie terrestre i felini possono facilmente stabilire lo scorrere delle ore; sono in grado di udire suoni e vibrazioni di debolissima intensità, e odori impercettibili, nonché variazioni del tasso di umidità nella  atmosfera.

Ma in particolare dimostrano una inegualiabile abilità nel fare tesoro delle esperienze vissute per trarne vantaggio al momento opportuno.

Possiamo anche definire i gatti come dei sensitivi, se intendiamo, con ciò, dire che utilizzano al meglio tutti i loro sensi, ma in realtà queste caratteristiche fanno parte della loro perfetta integrazione con la Natura e l’ ambiente circostante, e senza di esse, probabilmente, ne andrebbe della loro stessa sopravvivenza.



Logo zooplus

Iscriviti

Ricevi al tuo indirizzo email tutti i nuovi post del sito.

Con tecnologia WordPress.com
%d bloggers like this: