Primo maggio, Festa dei lavoratori…a 4 zampe

festa dei lavoratori cani

Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, non solo uomini e donne, ma anche tutti quei cani, tanti, che ogni giorno, ogni mattina, esattamente come noi, si svegliano per intraprendere la loro giornata lavorativa.

Però loro, i pelosoni  a quattro zampe, lo fanno sempre con il sorriso sulle labbra  e l’ entusiasmo che solo l’innocenza e la limpidezza d’ animo sanno alimentare.

E allora questa giornata è tanto nostra quanto loro, perché sempre di più la presenza dei cani diventa indispensabile per lo svolgimento di molte mansioni, e per la sopravvivenza di molte persone, esseri umani che, ogni giorno, mettono la propria vita nella loro zampe.

Basti pensare ad un non vedente che solo grazie al suo fedele compagno riesce a districarsi nel traffico cittadino, ma questo non è che un esempio tra i tanti che si potrebbero citare.

Proprio a tale proposito ci tengo a fare una carrellata dei vari lavori che attualmente vengono affidati ai cani al servizio dell’ uomo:

  • Cani addetti alla ricerca di sostanze stupefacenti, esplosivi o tumori umani
  • Cani impiegati nel mantenimento dell’ordine pubblico
  • Cani per la terapia e l’assistenza dei disabili
  • Cani impiegati nella Pet Therapy o nel Pet Coaching ai bambini ricoverati negli ospedali
  • Cani addetti al salvataggio di persone (acqua, macerie, valanghe)
  • Cani da pastore
  • Cani da caccia
  • Cani impiegati nelle discipline sportive (sprint, agility, slitta)

Sicuramente ne dimentico qualcuno, ma a me sembra già molto!

Questo vuole essere un omaggio al cane che, da secoli, nel corso della storia, ha affiancato e tuttora affianca, l’ essere umano, come suo fedele amico e valido collega, e lo fa in modo del tutto gratuito (ciotola di cibo a parte), scodinzolando, non sempre riconosciuto, anzi, spesso, maltrattato.

Che ci sia di esempio!

Il rapporto tra cane e bambino è fondato sul rispetto reciproco.

 rapporto cane-bambino

Il binomio  cane-bambino è educativo e sicuramente molto più istruttivo di molti giochi.

Un cane nell’ infanzia di un bambino gioca un ruolo molto importante. Proprio per questo viene impiegato, il cane, con risultati sorprendenti, nella Pet Therapy, per aiutare la socializzazione di bambini in difficoltà.

Il cane può essere un ottimo compagno di giochi ed un ottimo insegnante di vita, può far capire al bambino che un essere vivente è diverso da un peluche e che necessita il suo rispetto.

E’ importante però costruire il rapporto tra cane e  bambino fin da subito nel modo giusto, perché l’ educazione e la conoscenza portano sempre ad una corretta convivenza con Fido.

Per fare ciò è necessario che i genitori non riversino sui propri figli le proprie paure, ma, al contrario, aiutino il bambino ad interagire correttamente con il cane.

Il cucciolo vedrà il bimbo come un altro cucciolo e quindi non sussisterà alcun problema perché saranno perfetti fratelli di gioco.

Se si tratta invece di un cane adulto le cose cambiano e lo fanno anche in base al sesso dell’ animale.

Un maschio potrebbe percepire il bambino come un “cucciolo-figlio”, mentre la  femmina potrebbe individuare nel bambino il cucciolo di un’ altra femmina e non si sentirà autorizzata ad occuparsene; oppure potrebbe vederlo come un oggetto misterioso, che valuterà a seconda del suo comportamento.

Il genitore dovrebbe sempre evitare di gridare o fare gesti bruschi nel momento in cui vede il suo bambino andare verso un cane sconosciuto: questo atteggiamento potrebbe spaventare sia il bambino che l’ animale inducendo quest’ ultimo a credere che il bimbo sia un pericolo per lui.

Evitare di riferirsi ai bambini con frasi del tipo “non lo toccare che ti morde…” o “non lo toccare che ti attacca le pulci…”. Queste frasi, oltre che spaventare in modo eccessivo il bambino, sono anche prive di fondamento, perché difficilmente un cane morde senza preavviso e le pulci preferiscono stare sui cani, perché il sangue dell’ uomo è meno appetibile.

E’, però, molto importante insegnare al bambino a non correre o strillare in presenza di un cane sconosciuto, spiegandogli che in quel modo stimolerebbe nell’ animale l’ autodifesa e l’ istinto alla predazione.

Il bambino dovrebbe avvicinarsi al cane sempre in modo graduale e lento, senza urlare, accarezzandolo sul corpo e non sulla testa.

Può essere di aiuto descrivere al bambino tutti i segali di preavviso di aggressività come pelo ritto, ringhio, orecchie indietro o denti scoperti e spiegargli che quello è il suo modo per dire che vuole essere lasciato in pace e che, quindi, va rispettato.

Non costringete mai vostro figlio a toccare un cane se lui non lo vuole:  la paura degli animali si porta  dietro per tutta la vita e quindi è fondamentale aiutare il bimbo a non avere timori e a capire che le reazioni dei cani sono dovute ai nostri errori. Portargli via del cibo o un gioco può scatenare nel cane una reazione aggressiva.

Comprese queste regole fondamentali, il bambino sarà equilibrato e felice di incontrare, giocare o convivere con un cane, perché avrà imparato a rispettarlo, e il cane farà lo stesso con lui.


CANI

Pet-coaching all’ Ospedale Pediatrico Bambin Gesù.

E’  “Qua la Zampa” il nome del progetto realizzato dall’ Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, che prevede l’ impiego di cani per aiutare i bambini che si trovano ricoverati nel reparto di Neuroriabilitazione del rinomato nosocomio.

Con la collaborazione dell’ Associazione Nazionale Utilizzo del Cane per Scopi Sociali (A.N.U.C.S.S. Onlus) potrà avere inizio, finalmente anche in Italia, la pratica del pet-coaching, già largamente diffusa all’ estero.

Si tratta di una terapia sperimentale che prevede di affiancare animali dall’ indole docile e tranquilla ai piccoli pazienti con problematiche di disabilità motoria.

I cani avranno dunque un ruolo di veri e propri coach a quattro zampe e supporteranno i bambini nello svolgimento degli esercizi di riabilitazione.

Studi scientifici hanno già in passato dimostrato, anche nell’ utilizzo della Pet therapy, la corrispondenza “empatica” tra cane e uomo, e quindi le aspettative riguardo a questo progetto sono rivolte a suscitare un maggior stimolo nei bambini alla guarigione ed alla ripresa della normale funzionalità motoria.

Il Bambin Gesù potrà così contare, ora, non solo sulle tecnologie più avanzate per la cura dei piccoli pazienti, ma, laddove il progresso non può arrivare, anche sull’ amore che solo un animale può essere in grado di donare.

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