I cani Re alla guida di interi popoli.

cani al trono



Leggende raccontano che nell’ antichità il nostro più fedele amico abbia vissuto momenti gloriosi nelle vesti di Re di interi popoli.

Si narra che i Ptoembari, popolo leggendario dell’ antica Libia, ebbero per Re un grande cane, i cui ordini seguivano docilmente.

Nei suoi “Annali della Baviera”, scritto in latino, lo storico tedesco Johannes Turmair riferisce una storia a dir poco strana: Henri, il Re di un popolo dell’ Europa centrale, oltraggiato dai suoi sudditi, per vendicarsi, impose loro come sovrano un cane  “sporco, rognoso, dalle orecchie e dalla coda tagliate”.

Il nome di questo cani Rex sembra essere stato Hungari e diede il nome al paese dove regnò, l’ Ungaria.

Cosa abbastanza analoga accadde in Norvegia, nell’ epoca in cui tanti piccoli Re si dividevano il Paese. Dopo aver regnato per ventidue anni, il Re Eynstein fu cacciato dal suo popolo, nell’ anno 1203, e, per punire i suoi sudditi, egli fece scegliere loro il nuovo Re tra uno schiavo o un cane, Saur.

Saur venne eletto Re e furono messi a sua disposizione una corte, una guardia, i soldati e i servitori. Quando il terreno era ricoperto di neve i suoi cortigiani lo portavano nelle loro braccia.

Saur impartiva gli ordini con l’ aiuto di una penna tenuta tra le dita, fino al giorno del triste epilogo, in cui si gettò in difesa di un agnello che stava per essere sbranato da un lupo e, alla fine di un lungo e terribile combattimento, trovò la morte.

Almeno così narra la storia “Il cane, il suo mistero” del dottor Fernand Méry, dove si legge che qualche suddito abbia addirittura sentito parlare il cane.

Altra storia affascinante fu scritta da uno storico di lingua latina, Jean Isaac Pontanus, in “Storia delle vicende Danesi”. Il libro racconta la vicenda del Re Reginald di Norvegia, che, una volta raggiunta la veneranda età, fu sfidato da un suo giovane rivale Gunnar.

Gunnar vinse e uccise Reginald, spodestando dal trono la figlia che avrebbe dovuto ereditare la corona.

Il nuovo Re trovò i suoi sudditi così vigliacchi e spregevoli che decise di abbandonarli, designando come suo successore un cane e affidando ai suoi ministri la cura di far eseguire gli ordini che l’ animale impartiva al popolo, riservando ai trasgressori severe punizioni.

Il cane fu poi sostituito dal figlio di Gunnar.

Queste sono solo alcune delle innumerevoli vicende che vedono i cani come protagonisti alla guida dei popoli. Qualcuno ironico e malizioso potrebbe anche pensare che nulla sia cambiato nel corso della storia!

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