Il Gatto: sonno e sogni.

gatti accoccolati

Se il vostro micio non fa altro che dormire mentre voi vi date da fare tutto il giorno, non preoccupatevi, è uno degli aspetti delle loro abitudini quotidiane.

I gatti trascorrono gran parte del tempo dormendo, e i più recenti studi dimostrano che il loro organismo è attivato ad onde.

Questo è comprensibile perché il gatto possiede un istinto da cacciatore, la cui natura richiede altissime prestazioni immediate da scattista.

Quindi, anche se addormentato, un gatto è perfettamente in grado di ricevere gli stimoli dell’ ambiente esterno, mentre, al contrario, quando è sveglio ma non riceve alcun stimolo dall’ ambiente circostante, esso riduce progressivamente l’ attività cerebrale fino al solo mantenimento delle funzioni vitali.

Un gatto dorme anche 16 ore su 24 (anche se frazionate in numerosi periodi di pochi minuti ciacuno) durante le quali attraversa fasi alterne di sonno più o meno profondo: il 70% è sonno leggero, il 30% è sonno profondo.

Tutti coloro che vivono con un gatto sanno benissimo che sogna: è facile notare il movimento delle zampe, delle vibrisse e degli artigli, nonchè udire flebili miagolii.

Anche durante queste fasi di sonno il suo sistema nervoso è sempre vigile e attento: il gatto reagisce ad ogni eventuale segno di pericolo svagliandosi immediatamente.

Una caratteristica peculiare del gatto è quella di avere abitudini notturne: non bisogna stupirsi di ciò, visto che il momento più propizio in natura per la caccia è rappresentato proprio dalle ore successive al tramonto o precedenti l’ alba.

Quindi non sgridate il vostro gatto se gioca di notte o rientra in casa solo alle prime ore del giorno, perchè è il suo ciclo biologico ad essere regolato in questo modo: il livello di cortisolo si alza di notte e si abbassa di giorno, diversamente dall’ essere umano.

E’ così, che dopo una nottata di frenetica attività, il vostro micetto amerà starsene a riposo in cantucci caldi e confortevoli e magari ricevere qualche coccola!

Quando la gatta va in calore…

Ci sono molte credenze e molti luoghi comuni, circa la vita sessuale del gatto femmina.

In questo articolo cercherò di sfatarne alcuni e di approfondire un pò questo argomento dai mille tabù.

L’ ovulazione delle gatte avviene solo al momento dell’ accoppiamento. La cosa migliore, quando si ha intenzione di far accoppiare la propria micia, è quella di attendere che abbia raggiunto almeno i 18 mesi di età., solo previa visita accurata del vostro Medico Veterinario di fiducia.

Se invece, preferite evitare che la vostra gatta metta alla luce dei gattini, il consiglio che vi posso dare, in linea con il pensieero di quasi tutti i Veterinari, è quello di farla sterilizzare.

E’ stato dimostrato scientificamente, infatti, che una gatta “intera” cui venga impedito l’ accoppiamento, potrebbe soffrire molto, avere periodi di estro frequenti ed intensi, arrivare a rifiutare il cibo, sporcare fuori dalla lettiera, e cercare in tutti i modi di allontanarsi da casa.

Quando la gatta è nel periodo dell’ estro (momento in cui la gatta accetta il gatto maschio, che può durare dai 7 ai 12 giorni circa), non noterete delle perdite di sangue, ma piuttosto un cambiamento nei suoi comportamenti: sarà particolarmente languida, affettuosa e bisognosa di coccole, miagolerà spesso per richiamare il maschio, e struscerà spesso il collo per terra.

L’ odore e i miagolii di una femmina in calore attirano un gran numero di maschi che si radunano al suo cospetto e attendono il momento giusto per l’ accoppiamento.

La gatta si avvicinerà dapprima al maschio dominante che potrà così portare a buon fine l’ atto sessuale: l’ eiaculazione avviene subito dopo la penetrazione, ma l’ amplesso verrà ripetuto per circa sette volte.

Può accadere a volte che a questo punto la femmina decida di accoppiarsi anche con gli altri maschi, in ordine di scala gerarchica, fino al più debole. E’ per questo motivo che a volte ne scaturisce un parto con gattini tutti diversi tra loro.

Al termine dell’ accoppiamento la gatta inizia a rotolarsi per terra, strusciando la schiena al suolo per qualche minuto.

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