Il Californian Spangled: dietro le false apparenze selvatiche, si nasconde un gatto domestico.

Californian Spangled gattoLe origini di questo spettacolare gatto sono piuttosto recenti e risalgono a circa una trentina di anni fa, negli Stati Uniti.

Proprio per questo, Il Californian Spangled è una razza felina ancora abbastanza sconosciuta, sia in Nord America, che nel resto del mondo.

Pur assomigliando ad un gatto selvatico, appartiene ad una razza derivante da incroci di gatti domestici, tra cui alcuni di razza, e gatti randagi del Cairo.

Il termine “Spangled” in ornitologia significa “a macchie”. In effetti il disegno spangled tabby del Californian è simile a quello del leopardo, con macchie sul dorso e sui lati, e strisce sulla sommità della testa e sul collo.

La sua pelliccia è corta con peli più lunghi sulla coda e sulla pancia. Il suo mantello, corto e lucido, richiede una spazzolatura minima.

Il Californian Spangled è un gatto di natura dolce, poco esigente, ma abbastanza autonomo e vitale. Molto socievole, quindi adatto alla compagnia dei bambini.

CARATTERISTICHE DELLA RAZZA:

•Origine: Stati Uniti.

•Peso: 5,5-8  kg.

•Testa: fronte rotonda, mascelle ampie e alte.

•Occhi: occhi ovali color oro o verdi.

•Orecchie: arrotondate e dritte, alte sulla testa.

•Zampe: massicce e molto muscolose.

•Coda: affusolata con punta arrotondata.

•Razze affini: nessuna.


GATTI

Il gatto e le sue origini.

Come il cane, il gatto ha origine da un antenato appartenente al gruppo dei miciadi, piccoli carnivori comparsi sulla terra più o meno 60milioni di anni or sono.

I discendenti di questo gruppo si divisero, dopo circa 20 milioni di anni, in aeluroidi (antenati dei gatti domestici) e arctoidi (antenati dei cani).  Gli aeluroidi diedero origine in seguito a tre grandi famiglie: la famiglia Acinonyx, cui appartiene il ghepardo, quella Panthera di cui fanno parte i grandi felini come leoni e tigri, e la famiglia Felis dei piccoli felini come il gatto domestico.

Il gatto ebbe origine nel tardo Cretaceo, sebbene i primi felini si siano visti più tardi, all’ inizio del Pliocene, circa 12 milioni di anni fa. L’ antenato dell’ attuale gatto selvatico fu il gatto di Martelli, estinto alla metà del Pliocene, e da esso ebbero vita il gatto comune, quello africano e l’ asiatico del deserto.

Il moderno gatto domestico è dunque il risultato genetico di molti animali cacciatori e predatori così affinati nell’ arte della caccia da sopravvivere al selettivo corso dell’ evoluzione.

Anche se i reperti fossili sono numerosissimi non è stato facile stabilire quando di preciso sia iniziato il processo di addomesticamento del gatto, ma dagli studi effettuati si è arrivati alla conclusione che esso risalga a 5 o 6mila anni fa, e che sia coinciso con il passaggio delle popolazioni da una vita nomade ad una vita improntata sull’ agricoltura. Infatti le raccolte e le riserve di cereali favorivano la presenza di roditori in cerca di cibo, tale presenza , a sua volta attirava predatori come i felini.

Di qui nascerà la collaborazione e la convivenza tra l’ uomo e questo meraviglioso animale, quale è il gatto.

Oggi esistono al mondo circa 500 milioni di esemplari di gatti domestici, il cui ruolo fondamentale nella società è quello di tenere sotto controllo il proliferare di roditori e di accompagnare l ‘essere umano nel corso della sua vita,  senza poi pretendere più di tanto.

Il gatto domestico e il suo istinto predatorio.

gatto predatore

Il gatto è uno dei principali predatori del regno animale e, infatti, è anatomicamente strutturato per l’ agguato: si muove con calma e precisione, ma quando giunge il momento di attaccare la sua rapidità non lascia scampo alla preda. Le sue vittime preferite sono i roditori, come tutti sappiamo, ma anche le lucertole, i serpenti, le cavallette, i volatili.

Ovviamente la convivenza sempre più stretta con l’ essere umano ha modificato notevolmente le abitudini di questi animali, che quindi, spesso, per l’impossibilità di farlo oppure perchè già sazi, cacciano molto meno rispetto ai loro simili che vivono in libertà.

Ma non per questo bisogna pensare che il gatto domestico non abbia l’ istinto predatorio, al contrario essi avvertono costantemente la necessità di inseguire una preda ed ucciderla.

Quello che contraddistingue il gatto selvatico da quello domestico sono, invece, le modalità con cui la battuta di caccia avviene.

Il primo infatti spinto dai morsi della fame, e consapevole che la preda rappresenta forse la sua unica occasione di sopravvivenza, una volta localizzato l’ animale lo cattura, lo uccide seduta stante e lo divora.

Il gatto che vive nelle nostre case, invece, dal momento che il suo pancino è già bello pieno di tante cose buone, cattura la preda e la tortura come se fosse un giocattolo. In questo caso la povera vittima il più delle volte muore a causa dello stress provocato da tale trattamento, ancor prima che a causa del colpo letale, infertogli dal gatto stesso.

Allo stesso modo in cui lo stimolo della fame aumenta in carenza di cibo, così l’ istinto della caccia può esasperarsi in mancanza di prede a disposizione, ed è per questo motivo che può capitare spesso che il gatto domestico metta in atto in casa dei veri e propri agguati nei confronti di giochi, mobili e, a volte anche le nostre caviglie.

Una volta torturata la preda e sopraggiunta la morte, difficilmente il gatto domestico la mangia. Una cosa che spesso meraviglia tantissimi proprietari di felini consiste nel fatto che il più delle volte il loro animale porti in casa un topo o un uccellino appena catturato.

Questo comportamento è tipico dei felini che considerano i loro padroni a tutti gli effetti come membri della famiglia, e si sentono in dovere di provvedere al loro sostentamento, oltre che di dimostrare loro il prorpio affetto.

Se siete i proprietari di una gatta sterilizzata, vi sarà sicuramente capitato che la vostra micia abbia provato ad insegnarvi alcune tecniche di caccia, così come avrebbe fatto con i propri gattini una volta cresciuti.

Quindi anche se l’ idea di ritrovarvi una domenica mattina a condividere il letto con un piccolo animaletto morto, portato lì dal vostro amico a quattro zampe, non vi fa impazzire di gioia, ricordatevi, dopo una prima reazione di ribrezzo, che rappresenta una grande dimostrazione di affetto nei vostri confronti, che conferisce al vostro gatto il diritto di ricevere coccole, elogi ed apprezzamenti.




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