Il Californian Spangled: dietro le false apparenze selvatiche, si nasconde un gatto domestico.

Californian Spangled gattoLe origini di questo spettacolare gatto sono piuttosto recenti e risalgono a circa una trentina di anni fa, negli Stati Uniti.

Proprio per questo, Il Californian Spangled è una razza felina ancora abbastanza sconosciuta, sia in Nord America, che nel resto del mondo.

Pur assomigliando ad un gatto selvatico, appartiene ad una razza derivante da incroci di gatti domestici, tra cui alcuni di razza, e gatti randagi del Cairo.

Il termine “Spangled” in ornitologia significa “a macchie”. In effetti il disegno spangled tabby del Californian è simile a quello del leopardo, con macchie sul dorso e sui lati, e strisce sulla sommità della testa e sul collo.

La sua pelliccia è corta con peli più lunghi sulla coda e sulla pancia. Il suo mantello, corto e lucido, richiede una spazzolatura minima.

Il Californian Spangled è un gatto di natura dolce, poco esigente, ma abbastanza autonomo e vitale. Molto socievole, quindi adatto alla compagnia dei bambini.

CARATTERISTICHE DELLA RAZZA:

•Origine: Stati Uniti.

•Peso: 5,5-8  kg.

•Testa: fronte rotonda, mascelle ampie e alte.

•Occhi: occhi ovali color oro o verdi.

•Orecchie: arrotondate e dritte, alte sulla testa.

•Zampe: massicce e molto muscolose.

•Coda: affusolata con punta arrotondata.

•Razze affini: nessuna.


GATTI

Gatti randagi seviziati, torturati e uccisi a Forte dei Marmi.

gatti randagi seviziati

Che cosa è una nuova moda?

Decine di gatti randagi, torturati, seviziati e massacrati a Forte dei Marmi nella zona di Via Civitali.

L’ associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) aveva già messo in guardia, alcuni mesi fa, le Autorità Comunali e le Forze dell’ Ordine circa la gravità della situazione.

Non si capisce bene se si tratti di residenti estivi oppure di gente del luogo, ma di certo resta il fatto che moltissimi felini negli scorsi mesi sono stati presi, torturati con bruciature sui polpastrelli, avvelenati, seviziati, uccisi e decapitati con brutale sistematicità ed il fenomeno non sembra arrestarsi.

Proprio alcuni giorni fa l’ ultima vittima, un povero gattino che, miracolosamente, è stato riacchiappato per il “pelo“, è proprio il caso di dirlo, da una dei tanti volontari di zona, che per fortuna non hanno alcuna intenzione di arrendersi in questa battaglia contro i “serial killer” dei gatti di Forte dei Marmi.

L’ Aidaa ha sporto regolare denuncia ed è intenzionata a riservarsi tutte le azioni legali previste non solo dal Codice Civile, ma anche e soprattutto da quello Penale, perché, lo ricordiamo il maltrattamento sugli animali, anche se randagi, è considerato dalla nostra legislazione un reato a tutti gli effetti.

Purtroppo le Forze dell’ Ordine brancolano nel buio riguardo l’identità dei torturatori, però escludono che si possa trattare di riti esoterici.

Le associazioni animaliste chiedono un maggiore impegno in questo senso e minacciano il boicottaggio, tramite la stampa e tutti i media, del turismo nella zona di Forte dei Marmi, diffondendo in Italia ed all’  Estero la tetra notizia che vede la lussuosa e famigerata Versilia coinvolta in questi atti di sadicismo indisturbato a danno di animali indifesi.


La Toxoplasmosi, una zoonosi con molti tabù.

I gatti sono portatori del virus della Toxoplasmosi! Quante volte abbiamo sentito questa affermazione? Cerchiamo di sfatare, almeno in parte, questo luogo comune.

La Toxoplasmosi, una delle zoonosi tra specie umana e specie animale, colpisce l’ uomo, tutti i mammiferi e gli uccelli.

Il gatto e l’ uomo si infettano per ingestione di carni crude o poco cotte di suino, pecora, capra e raramente di bovino e pollame, contenenti le “cisti tissutali” del parassita.

Un’ altra via di infezione è l’ accidentale ingestione delle oocisti emesse dal gatto infetto con le feci, che possono per esempio contaminare le verdure.

L’ infezione da contatto diretto con il gatto è molto difficile: le oocisti eliminate con le feci non sono subito infettanti, lo diventano dopo un periodo di maturazione che va da 1 a 5 giorni.

La malattia è diffusa in tutto il mondo e, secondo studi epidemiologici, la popolazione mondiale presenta anticorpi antitoxoplasma in alta percentuale; ciò significa che milioni di persone hanno superato l’ infezione senza presentare sintomi.

Nell’ uomo, infatti la malattia acquisita decorre per lo più in forma asintomatica e lascia come traccia un aumento di anticorpi antitoxoplasma che danno una  immunità permanente. In rari casi si può manifestare con lieve febbre e malessere generalizzato.

La trasmissione della malattia dalla madre al feto attraverso la placenta avviene solo se la madre contrae l’ infezione durante la gravidanza.

Nel gatto, che è l’ ospite definitivo, il Toxoplasma compie il suo ciclo vitale completo, per questo motivo l’ animale ne è considerato il grande diffusore.

Ciò è vero solamente per i gatti randagi o gatti di casa che vivono molto in strada, perchè essi si nutrono di topi, uccelli ed altre carni crude, serbatoio del parassita. I gatti domestici nutriti con cibi cotti e controllati, hanno scarsa probabilità di divenirne portatori.

Vi sono comunque alcuni accorgimenti che i proprietari di gatti possono attuare per evitare il contagio del virus:

  • impedire al proprio gatto di cibarsi con carni crude
  • pulire la cassetta igienica ogni giorno con acqua bollente e allontanarla il prima possibile quando sporca.
  • pulire periodicamente la cuccia sempre con acqua bollente
  • coprire le sabbiere o lo spazio giochi dei bimbi affinché non vengano contaminati dalle feci del gatto
  • usare sempre i guanti quando si entra in contatto con superfici e oggetti dove il gatto fa i suoi bisogni
  • per quanto riguarda le donne in stato di gravidanza, dovrebbero evitare di svolgere operazioni di pulizia degli ambienti riservati al gatto, oltre che evitare di mangiare carni crude e verdure non lavate accuratamente.




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